Gianni Morandi a Sanremo: «Senza quella mano bruciata non sarei andato al Festival»

Il cantante: "E' tutto nato da quel pericolo scampato"

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di Totò Rizzo

Sessant’anni dal primo disco, 50 dal primo Festival. Quale migliore occasione di questi due anniversari tondi per tornare a Sanremo? E così Gianni Morandi, il golden boy della musica leggera italiana, 76 anni, sarà all’Ariston con “Apri tutte le porte”, scritta da Jovanotti. Lui, tanto per non perdere l’allenamento, da ieri sera è tornato “a casa” ovvero al Teatro Duse di Bologna a proporre il suo recital.

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Partiamo dal primo anniversario.
«1962, “Andavo a 100 all’ora”. Il mio impresario, un arbitro di pugilato, mi portò a Roma per un provino. Chi c’era ad ascoltarmi? Morricone, Bacalov e Migliacci. Nella vita ci vuole anche culo».


Secondo anniversario.
«Primo Sanremo, 1972. Avevo già detto no a “La prima cosa bella” e a “Che sarà”. Ma allora si faceva “Canzonissima”, finalissima per l’Epifania, e il festival era a fine gennaio. Brano non memorabile, quarto posto, titolo “Vado a lavorare”. Cochi e Renato mi mandarono un telegramma: “Era ora”».


E adesso, dopo il tormentone estivo de “L’allegria”, sbarca in Riviera con l’ottimismo di Jovanotti.
«Una canzone che è una ventata di fiducia per superare i momenti brutti come quello che da due anni ci sta addosso.

Spero piaccia per questo spirito».


Anche l’intesa artistica con Lorenzo nasce da un momento brutto.
«Sì, mi ha telefonato mentre ero al reparto Grandi Ustionati dopo l’incidente con il fuoco. E mi ha proposto “L’allegria”. Poi ha scritto quest’altra e mi fa: “E se la portassi a Sanremo? dai, mandiamola ad Amadeus”. Eccomi qui».


Un marameo al pericolo scampato.
«Altri dieci secondi tra le fiamme e oggi sarei altrove».


All’Ariston incontra il “rivale” storico, Massimo Ranieri.
«Chissà, magari lui arriva primo e io secondo oppure nessuno dei due sale sul podio. Ma a questo punto, per noi, cosa cambia?».


Ci sarà anche un “rivale” giovane e “di famiglia”.
«Sì, mio nipote Paolo (figlio 26enne di Marianna e Biagio Antonacci, ndr), autore del brano di Tananai uno dei giovani promossi tra i Big. È molto bravo, Paolo».


La gara, uno stress. Ma chi glielo fa fare?
«Scherza? Quella scossa, quell’emozione, quella tremarella: sono una botta d’adrenalina racchiusa in cinque sere, il più bel regalo per i 60 anni di musica».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 21 Gennaio 2022, 09:27
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