Morto George Martin, storico produttore
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Morto George Martin, storico produttore dei Beatles: aveva 90 anni

di Claudio Fabretti
A volte è solo una questione di ottimismo. Senza quello di George Martin, il grande produttore inglese scomparso ieri all’età di novant’anni, non ci sarebbero mai stati i Beatles.

Quando nel 1962 i quattro di Liverpool reduci dalla gavetta amburghese si presentarono a quel giovane dirigente della Parlophone, grazie ai buoni uffici del loro manager Brian Epstein, la disfatta fu a un passo. «I ragazzi - raccontò Martin - mi fecero ascoltare i loro demo: terribili, spazzatura, ma c’era anche Love Me Do. La Decca li aveva rifiutati. Ma avevano fascino, carisma e senso dell’umorismo e volli fare una prova: un’ora di studio per vedere cosa veniva fuori. Anche perché la mia perplessità li aveva spinti alle lacrime. Il resto della storia lo sapete tutti». Senza George Martin, “il duca di Edimburgo” come lo chiamava John Lennon, il mondo si sarebbe perso i Beatles, ma anche le loro canzoni così come le conosciamo. Il produttore londinese, infatti, non solo suonò parti strumentali in alcune di queste, ma ne fu il demiurgo, l’architetto supremo. Rallentandole, velocizzandole, ricomponendole come tante tessere di quel meraviglioso mosaico su cui è stata edificata la pop music contemporanea.

Nessuno, più di lui, ha meritato il pluririvendicato titolo di “quinto Beatle”. Forse persino più prestigioso di quello di “sir”, conferitogli nel 2004, o dei suoi sei Grammy Award o delle chiavi della Rock and Roll Hall of Fame. Perché tra Martin e i Beatles fu simbiosi totale. «Guidò la nostra carriera con abilità e senso dell’umorismo. È stato per me un secondo padre», lo ha ricordato commosso Paul McCartney in una lunghissima lettera. E a dare la notizia della sua morte è stato l’altro Beatle superstite, Ringo Starr, con un tweet colmo di devozione: «Grazie per tutto il tuo amore e la tua gentilezza George, peace and love».

Ma Martin non è stato solo questo. Nella sua lunga carriera - iniziata negli anni 50 con le produzioni per la Emi e le registrazioni per commedie con Peter Sellers, Spike Milligan e altri - ha prodotto oltre 700 dischi di successo, collaborando, tra i tanti, con Cilla Black, Shirley Bassey, America, Van der Graaf Generator, Peter Gabriel, Sting, Jeff Beck, Ultravox e jazzisti quali Cleo Laine e Stan Getz. La sua figura slanciata ed elegante ha attraversato gli studi discografici per mezzo secolo, imprimendo anche una svolta decisiva alle tecniche di produzione e registrazione del suono. Dal 1997 aveva dovuto rinunciare al suo lavoro a causa di forti disturbi all’udito. «Causati da tutta la musica degli ultimi trent’anni, su questo non ci piove», commentò. Già ci manchi, sir George.
 

 

Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Marzo 2016, 08:27
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