Gabbani, partito da Verona il tour estivo: "L'ironia pop c'è, la scimmia resta a casa"

Gabbani, partito da Verona il tour estivo: "L'ironia pop c'è, la scimmia resta a casa"

di Massimiliano Leva
Tutti a ballare, giovani e meno giovani. «Sono sincero, so che Occidentali’s Karma è una canzone che piace a tutti. I miei concerti hanno per questo ora un pubblico sempre più eterogeneo, ma va bene così».

Francesco Gabbani ha inaugurato martedì sera al Teatro Romano di Verona, all’interno del festival Rumors, il suo nuovo tour, 42 date che lo porteranno in giro per tutta l’estate. «No, la scimmia questa volta non ci sarà», racconta gentile ma anche un po’ nervoso pochi minuti prima di salire sul palco. «Ma io continuo a essere quello sono, come lo ero anche prima del Festival di Sanremo. Forse prima dell’Ariston non avevo ancora raggiunto la combinazione giusta come artista. Salire su quel palco è stata la dimostrazione che se hai delle cose da dire e il pubblico giusto le cose funzionano».

E a giudicare dalla prima data di Verona, adesso le cose vanno proprio così: 1.600 spettatori, tutto esaurito, per circa per un’ora e mezza di musica che ha coinvolto davvero tutti, bambini e genitori, coppie e amici. Un concerto pop. «Anche se la mia musica ha da dire sempre qualcosa in più oltre la scimmia di Occidentali’s Karma. Ho inserito due volte questa canzone in scaletta nel caso il pubblico voglia divertirsi, la richieda come bis». La scaletta, ventidue canzoni che riprendono in gran parte l’ultimo disco, i suoi brani più famosi: Magellano, che apre il set, Tra le granite e le granate, A moment of silence, Foglie al gelo, Pachidermi e pappagalli, La mia versione dei ricordi, Amen, Clandestino, Immenso, la cover di Celentano, Susanna, che trascina il pubblico come un magnete, e un inaspettato omaggio a Enzo Jannacci con una versione rockeggiante di Vengo anch’io. No, tu no.

«Lo sento molto vicino a me. È stato un grande artista, non dico che mi sento come lui, non mi permetterei, ma mi ritrovo nella sua geniale ironia, in quei versi che fanno pensare anche se all’interno di canzoni apparentemente semplici, che possono cantare tutti». E infatti funziona: poco importa che per i bambini sia qualcosa di sconosciuto, una canzone che conoscono solo i più grandi. Ballano tutti, come se un mantra li avessi contagiati e viene da pensare che Francesco Gabbani, con la sua verve pop, potrebbe forse essere davvero un punto d’unione tra più generazioni.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Giugno 2017, 10:33
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