Gabbani, ecco l'album 'Magellano': "Con la scimmia all'Eurovision" -Guarda

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di Alvaro Moretti
Incontriamo Francesco Gabbani e la sua giacca con le mongolfiere e studiamo i testi di Magellano, l'atteso album del karma occidentale, e ci assale il solito dubbio: sono solo canzonette? 

Anche no, giusto, Gabbani: musica pop col retrogusto, questa da Amen a Occidentali's Karma a Magellano?
«Sì. E mi piace. Cioè, per chiarire senza voler passare per sbruffone, che a me sarebbe piaciuta ascoltarla e ballarla una canzone come Occidentali's Karma. A Sanremo ho portato la scimmia nuda a ballare perché temevo fosse un testo criptico, ma l'atmosfera pop mi garba assai».

Garbani, dunque Scusi la terribile battuta. Quindi nonostante abbia fan come Desmond Morris la parola popolare non la spaventa. 
«No, anzi: mi ci ritrovo tantissimo. Facile è bello, meglio : semplice è bello. E questo ascoltando Morris a Oxford l'ho capito bene».

Cioè, Desmond l'antopologo della Scimmia Nuda si è spinto oltre l'ammirazione. Siamo all'invito conviviale, col Morris?
«Ci siamo cercati via mail e poi l'occasione: ero a Londra per le prove di Eurovision Contest mi ha invitato a Oxford. Regalato e autografato una copia storica e da collezione di Naked Ape. Lui, il grande etologo e zoologo, il divulgatore e io, il musicista. Abbiamo anche registrato un colloquio: magari lo mandiamo in tv. E sa che cosa ho capito da Morris?»

Dica?
«Che la semplicità è il segreto, lui apprezzava Occidentali's Karma perché con semplicità introduce temi complessi».

Pop è bello, ma 100 milioni di visualizzazioni, triplo platino, l'orda post-sanremese come si gestiscono?
«Grazie al disco in uscita: mi ha costretto a stare in sala d'incisione, di staccare la spina. Nel disco c'è una canzone, A Moment Of Silence: rispecchia anche la malinconia, la necessità di darsi un attimo. Io non sono solo il riflesso di me dentro lo specchio di questo successo. Ho il mio punto di vista ed è nato prima del successo. Anche se a un certo punto la vita è stata Confusionali's Karma».

Bella, questa: a proposito, quale delle migliaia di cover l'ha più divertita dopo Sanremo?
«Occidentali's Mamma dell'imitatore livornese Fiaschi: sulle milf prende spunto e sviluppa il tema. E una scolaresca di bimbi svizzeri: perfetti e più intonati di me. Dieci milioni di visualizzazioni hanno fatto, sti bimbi svizzeri».

Magellano, allora, che diventerà un tour estivo, dopo l'Eurovision.
«Un concept album involontario: alla fine racconto il viaggio verso la scoperta. Io, da osservatore quale sono, prendo e incamero. Poi con Ilacqua, mio fratello e Luca Chiaravalli nascono canzoni».

Il prossimo singolo?
«Tra granite e granate: nel ritornello c'è la parola E State Parla della ricerca del divertimento forzato. Ne sono stato schiavo pure io».

Nella canzoni di Gabbani c'è sempre un secondo livello.
«Direi di sì: Pappagalli e Pachidermi è ironia sul complottismo da web, dal confronto della memoria a lungo termine degli elefanti e il dico-e-ripeto da pappagallo da social».

C'è anche la canzone prestata a Brizzi per Poveri ma Ricchi. 
«Beh, in realtà le musiche lì le ho scritte tutte, non solo il singolo. Non cerco altre colonne sonore, ma mi piace farle».

E ora anche il Primo Maggio: concertone.
«Io sogno quel palco da quando suono: per un musicista italiano è uno status. Amen e Occidentali's Karma le canteremo in tanti. La politica non c'entra, c'entra essere in un luogo dove si parla di lavoro, di sociale. Io faccio musica facile, ma tratto tematiche sociali».

Senza banalità, aggiungiamo noi. E aggiungiamo anche Eurovision.
«Con la scimmia sul palco, insieme a quattro coristi: in fondo la performance di Sanremo è 50 per cento canzone e 50 per cento esibizione. Un po' di ansia per Kiev c'è: mi danno tra i favoriti, sento la responsabilità di rappresentare l'Italia. Sta spopolando tra i bambini, credo possa piacere anche all'Europa Occidentali's Karma. Non pensavo fosse così facile passare».

Nel disco il tributo a Celentano: Susanna.
«Beh, glielo dovevo, mi ha sempre ispirato. Avere una mia canzone nel suo disco (Il bambino col fucile) è un grande onore».

2016 e 2017 Gabbani che da Magellano fa il giro del mondo dell'entusiasmo e finisce a dissertare con Desmond Morris di etologia.
«Potenza delle musica: come se mi avesse concesso di prendere un caffè con Eraclito».

Altro che Karma, qui ci sta un bel Namastè.
«Olè!».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Aprile 2017, 09:06
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