Ferdinando Riontino: «Io, musicista indisciplianato canto Sotto il sole e sogno il disco»

Ferdinando Riontino: «Io, musicista indisciplianato canto Sotto il sole e sogno il disco»

di Rita Vecchio
La quarantena trascorsa a Roma, tra letture e tanta musica. Nasce così il brano Sotto il sole di Ferdinando Riontino, il cantautore pugliese di 29 anni che a poco a poco si sta affacciando al panorama musicale italiano. Prodotto da 2MI records/Go Wild Music e pubblicato a due anni di distanza dal singolo "Abbiamo scelto te”, è il preludio di un disco che uscirà nei prossimi mesi e di un contratto con una major discografica in arrivo. Un strada tutta sua, guardando alla storia del cantautorato - Guccini, De Andrè, Ivan Graziani (che gli ispira la copertina di Sotto il sole) - dopo che dal 2009 al 2014 ha militato con il gruppo Riders on the Storm e si è esibito con cover dei Doors. Tre anni fa la pubblicazione del primo singolo “Gocce di Barbera - (Santa Palacina)”, del videoclip “Cloroformio” e di “Barcollo” con la regia di Maria Grazia Cucinotta e Andrea Salvi. 
 
 


Riontino, in Sotto il sole si allude ad obiettivi da raggiungere. 
«È un brano che in realtà doveva uscire prima del lockdown. E per tutto quello che è successo, arriva adesso. Un brano estivo che ha voglia di raccontare il sacrificio per ottenere qualcosa e dell’insoddisfazione di quanto abbiamo dato e quando ricevuto. Questa canzone, non è che la metafora di questo squilibrio tra il dare e avere: “a te le rose a me le spine!” È riferito un po’ a tutto: a una storia d’amore ma anche alla voglia di fare musica». 

La sua? 
«Si. I miei amici alla mia età fanno figli e io sogno la musica (ride, ndr)». 

Un po’ la sta facendo. 
«È quello che davvero voglio. Non è facile per me, ad esempio, passare in radio. Ma ci credo tanto. L’incontro con Brando, produttore di Emma e dei Moda per citarne alcuni, è stato importante per definire identità e suoni». 

Ha mai pensato di fare un talent? 
«No. Non so fare il karaoke. Mi sento un artista più che un ragazzo immagine».

E il suo incontro con la Cucinotta? 
«Per mantenermi, continuo a tagliare i capelli. E lei è stata una mia cliente. Da qui, il lavoro insieme. Resto un carattere ribelle, nella vita e nella musica. Un artista al di fuori degli schemi, incline a tutto cioè che in apparenza è disordine, perchè solo nel caos l’immaginazione trovo piena libertà di espressione. Ed è per farmi stare buono che da piccolo i miei genitori mi regalarono la chitarra (che fu galeotta)».  

Un disco in uscita, i live… e poi cosa c’è nel suo prossimo futuro?
«Continuare a fare musica in tutti i modi, nonostante le difficoltà. E finché non ci riuscirò».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Luglio 2020, 15:48
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