Federico Salvatore, vecchi sogni e nuovi progetti per il cantautore napoletano

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di Antonio Folle
La sua musica ha fatto ridere e ha fatto riflettere generazioni di ragazzi. Federico Salvatore, classe 1959, si prepara a dare vita a una nuova stagione della sua vita e del suo trentennale percorso artistico. L'artista, nato in via Santa Teresa degli Scalzi e conosciuto per i suoi album comico-satirici prima e per i suoi pezzi impegnati poi, ha lanciato da pochi giorni il suo ultimo singolo - Mannaggia Bubbà - una dedica speciale a Napoli che già sta riscuotendo un buon successo su internet.
 

Dopo gli esordi nei primi anni '90, la notorietà per Federico Salvatore arriva con le prime partecipazioni al Maurizio Costanzo Show, dove il cantautore partenopeo ha cominciato a costruire il suo successo. Un successo fatto di accordi di chitarra che ondeggiano al ritmo di Azz, termine onomatopeico tutto napoletano che Federico Salvatore ha trasformato in una serie di canzoni cantate ancora oggi in tutto il mondo. 

Dopo il grande successo di Azz e delle Ninna Nanna, nel 1996 la svolta. Federico Salvatore, infatti, presenta a Sanremo Sulla Porta, una canzone che tratta del delicato - all'epoca - tema del rapporto conflittuale tra una madre e il suo figlio omosessuale. Un autogoal clamoroso quello del cantattore, come ama essere definito. La critica e il grande pubblico non erano ancora pronti; il tema dell'omosessualità non era ancora stato sdoganato in prima serata e il brano si classificò solo al terz'ultimo posto. «Nonostante per me a causa di quel pezzo si chiusero le porte di tv e radio - racconta Federico Salvatore - ho voluto continuare su quella strada e, dopo qualche tempo, ho dato vita a Se io fossi San Gennaro, altro pezzo cantato senza peli sulla lingua e che mi ha dato enormi soddisfazioni. Un brano che senza l'appoggio dei grandi media, fa registrare numeri incredibili sul web». L'ultima apparizione sulla tv di Stato per Federico Salvatore è datata 2007, quando il cantante - con due dischi di platino all'attivo - fu ospite del programma del sabato sera di Rai Uno Apocalypse Show condotto da Gianfranco Funari e dove ripropose proprio Se io fossi San Gennaro. 

La notorietà di Federico Salvatore,  nonostante le censure e i veti  continua ancora oggi. «Mi sorprendo ogni volta a vedere che ai miei spettacoli ci sono centinaia di ragazzi giovanissimi conoscono a memoria i miei testi - continua ancora il cantautore - scritti quando probabilmente non erano nemmeno nati. Significa che il grande pubblico ha apprezzato ed apprezza ancora il mio lavoro, e questa per me oltre ad essere fonte di grande soddisfazione, mi ripaga di qualche dispiacere. Alcuni brani, come il Monumento, Sputaveleno o Mannaggia Bubbà, nascono perchè c'è una parte della nostra storia che non è stata raccontata e io ho voluto dare il mio contributo anche mettendo a rischio la mia carriera». Una carriera, quella del cantante, attore, comico e cabarettista, che potrebbe spiccare nuovamente il volo sul piccolo schermo nella prossima stagione televisiva.

Da qualche anno il cantautore napoletano vive a Portici, ma continua a tenere d'occhio costantemente i fatti della città che continua a portare nel cuore. «Sarebbe stato facile per me prendere la mia chitarra, andare via e cercare fortuna altrove. Ma non rimpiango mai la scelta di essere rimasto a Napoli». Da quell'amore viscerale per Napoli nascono pezzi come Napolitudine. «Quasi un pezzo di protesta - spiega l'artista - perchè in quegli anni, eravamo nel 1996, sono ritornato a Napoli in occasione del Festivalbar e, di fronte a una piazza Plebiscito gremita, mi sono chiesto perchè un uomo che vuole cantare la sua città deve esservi richiamato da un veneto che organizzava uno spettacolo musicale. E mi fa piacere che quel pezzo sia piaciuto tanto e che a distanza di qualche anno sia stato addirittura copiato».

Tra i progetti per il futuro Federico Salvatore annuncia la realizzazione di un suo antico sogno: «Io, come tutti quelli della mia generazione, sono cresciuto col mito degli Squallor - afferma - e nel 1996 sono stato a un passo dall'eseguire con loro alcuni brani. Poi la concomitanza con Sanremo e la perplessità del mio produttore dell'epoca fece naufragare il progetto che, però, ho sempre tenuto nel cassetto. Tra qualche mese uscirò con il primo singolo di un album che pubblicheremo in autunno e che conterrà 8-9 canzoni storiche degli Squallor oltre a 4-5 inediti a mia firma». 

 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Maggio 2019, 20:23
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