Eurovision Song Contest 2018. Meta e Moro in gara per l'Italia

Eurovision Song Contest 2018. Meta e Moro in gara per l'Italia

di Paolo Travisi
Riflettori accesi su Lisbona per la finale di Eurovision Song Contest 2018. Appuntamento alle 20.35 con il commento di Federico Russo e Serena Rossi per la diretta su Rai1 che trasmetterà l’esibizione dei 26 finalisti. Tra questi, 20 canzoni sono state selezionate nel corso della settimana in due distinte semifinali. Stasera invece, debuttano sul palcoscenico dell’Altice Arena, i cosiddetti “big five”, ovvero i cantanti appartenenti ai cinque paesi che hanno sempre sostenuto economicamente l’Unione Europea di Radiodiffusione, cioè l’Eurovision. E sono Regno Unito, Germania, Spagna, Francia e Italia, con l’aggiunta del Portogallo, paese vincitore lo scorso anno, che da regolamento, ospita la manifestazione.

 
 


Per l'Italia c’è la coppia Ermal Meta-Fabrizio Moro, vincitori dell’ultimo Festival di Sanremo con “Non mi avete fatto niente". I due italiani, saranno gli ultimi ad esibirsi, e quindi potrebbero beneficiare della freschezza dell’esibizione, per il televoto che partirà subito dopo il live. Bisogna ricordare però, che il meccanismo per assegnare la vittoria, è deciso per il 50% dalle giurie nazionali (che ieri hanno già votato le loro preferenze) e per il restante 50% dal voto da casa. Ma il regolamento di Eurovision prevede che nessuno possa votare per i rappresentanti del proprio paese. Dunque Meta e Moro, non potranno ricevere voti da pubblico e giuria italiani. 

Questa la scaletta dei 26 finalisti: 

Ucraina - Mélovin, "Under the ladder"
Spagna - Alfred & Amaia, "Tu canción"
Slovenia - Lea Sirk, "Hvala, ne!"
Lituania - Ieva Zasimauskaitė, "When we're old"
Austria - Cesár Sampson, "Nobody but you"
Estonia - Elina Netšajeva, "La forza"
Norvegia - Alexander Rybak, "That's how you write a song"
Portogallo - Cláudia Pascoal e Isaura, "O jardim"
Regno Unito - SuRie, "Storm"
Serbia - Sanja Ilić e Balkanika, "Nova deca"
Germania - Michael Schulte, "You let me walk alone"
Albania - Eugent Bushpepa, "Mall"
Francia - Madame Monsieur, "Mercy"
Repubblica Ceca - Mikolas Josef, "Lie to me"
Danimarca - Rasmussen, "Higher ground"
Australia - Jessica Mauboy, "We got love"
Finlandia - Saara Aalto, "Monsters"
Bulgaria - Equinox, "Bones"
Moldavia - DoReDoS, "My lucky day"
Svezia - Benjamin Ingrosso, "Dance you off"
Ungheria - AWS, "Viszlát nyár"
Israele - Netta Barzilai, "Toy"
Paesi Bassi - Waylone, "Outlaw in 'em"
Irlanda - Ryan O'Shaughnessy, "Together"
Cipro - Eleni Foureira, "Fuego"
Italia - Ermal Meta e Fabrizio Moro, "Non mi avete fatto niente"

Favoriti. In ogni edizione ci sono i favoriti, in base ai punteggi assegnati dai bookmakers. Nella scorsa edizione, Francesco Gabbani con Occidentali’s Karma, era dato per vincente, invece si piazzò solamente al sesto posto. Vinse la canzone intimista del portoghese Salvador Sobral. Quest’anno sul podio, stando al rating per le scommesse, dovrebbe esserci al terzo posto Madame Monsieur per la Francia, Netta Barzilai per Israele e primo Fuego da Cipro. 

Anche nel 2018 le polemiche, sale dello show business, non sono mancate. Pesanti quelle contro la cantante israeliana Netta, che a Lisbona ha portato il brano Toy (giocattolo), un inno alla libertà femminile, attaccata in modo feroce sul web da parte di un gruppo di attivisti appartenenti al movimento Bds, che contestano il suo arruolamento nella Marina Militare nel 2014. I membri di Bds, secondo quanto riferisce il Times of Israel, avrebbero invitato a non votarla perché espressione di “uno Stato dove c’è l’Apartheid”. Di natura artistica invece, il commento rilasciato al quotidiano portoghese Publico, dal vincitore del 2017, Sobral che sulla canzone di Netta ha affermato “Youtube mi ha consigliato di ascoltare la canzone israeliana, pensando mi potesse piacere. Ho aperto il link e ho sentito una canzone orrenda. Per fortuna quest’anno non mi tocca ascoltare nulla“. La cantante non ha risposto e procede per la sua strada, magari le polemiche saranno la sua fortuna. 

Polemiche. Nel valzer dei veleni ci finisce anche l’Italia per le dichiarazioni dei conduttori di Rai4, Carolina di Domenico e Saverio Raimondo, che hanno commentato le semifinali dei giorni scorsi. La coppia, nel corso dell’esibizione delle due cantanti che hanno rappresentato San Marino, Jessika e Jenifer Brening (eliminate in semifinale), ha letto alcuni tweet dei telespettatori, che non hanno dimenticato il voto mancato della giuria sanmarinese alla hit di Gabbani nel 2017. Alcuni commenti erano particolarmente acidi. La piccola Repubblica viene definita “paese infame” ed i commentatori leggono il tweet senza filtri. Piccata la risposta del capo delegazione San Marino Alessandro Capicchioni, che scrive la risposta in un comunicato ufficiale: “anche se San Marino avesse dato tutti i suoi voti a Gabbani lo scorso anno, sarebbe rimasto sesto, indipendentemente dal fatto che le giurie a San Marino sono sovrane e rispondono solo alla loro coscienza. Resta in ogni caso scandaloso e intollerabile il comportamento tenuto dai conduttori - in senso lato - di Rai4 nel corso della diretta. A mio avviso ci sono tutti gli estremi per un coinvolgimento dell’European Broadcasting Union in questa vicenda”.

Censura. Infine c’è la censura della Cina. Ormai da anni l’Eurovision è un evento televisivo mondiale, che trasmette ben oltre i confini del vecchio continente. Ed anche i partecipanti vengono da ovunque. Per esempio l’Australia. Sul canale Mango Tv, molto popolare in patria, sono stati censurati alcuni elementi LGBT, come le bandiere arcobaleno. Ed addirittura i cantanti di Albania ed Irlanda non sono stati trasmessi. Pronta la risposta dell’EBU che ha impedito alla tv cinese di trasmettere la seconda semifinale e la finale di stasera.
Ultimo aggiornamento: Domenica 13 Maggio 2018, 13:05
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