Ensi: «"Oggi" questo sono io. Un sound fuori dalla mia zona comfort, il rap ce l'ho nel sangue»

Ensi: «"Oggi" questo sono io. Un sound fuori dalla mia zona comfort, il rap ce l'ho nel sangue»

di Rita Vecchio

Parla come un fiume in piena dell’esigenza comunicativa. Della sua musica che mette i «puntini sulle i». Della legalizzazione della droga. Dei social. Ensi - nome vero Jari Ivan Vella, rapper di origini siciliane vissuto alla periferia di Torino - con un trascorso OneMic, il gruppo insieme al fratello Raige, e premiato nel 2012 come migliore freestyler italiano, esce stanotte con “Oggi”. Un Ep di 6 brani, di cui tre inediti, che somma i nomi di Gemitaiz, Kanesh, Strage, Andry The Hitmaker: «Come fosse il lancio di una palla curva, pensi abbia una direzione e invece ne ha un’altra». 

 


O che “cambia sempre ma in fondo non cambia niente”?
«E cito Frank Sinatra. Sono le strofe di “090320”. Esatto, quello che non cambia in me è la voglia di comunicare che si fa sentire in pompa magna. Cercavo un sound lontano dalla mia zona di comfort. E mi sono circondato di nomi di una generazione dopo la mia. Eccetto Gemitaiz, qui inedito produttore». 


Nomi, sound, ma anche una etichetta nuova.
«Ho fatto tutto quello che c’era da fare.

Fin dal 2008, con il primo disco solista (“Vendetta”, ndr), quando andai in banca a chiedere un finanziamento per stamparlo. Quando ho iniziato io, il rap non aveva mercato. Ho dimostrato di non seguire il gusto della tendenza, rimanendo lo stesso in serie A. La nicchia non esiste più. Si parla a tutti. Sono fiero di fare rap in Italia». 


Insomma, punta i piedi. 
«Faccio rap maturo e non il ragazzino. Penso di essere riuscito a ricavarmi un posto a fare rap come lavoro». 


Perché “Solo sui social puoi fare goal”?
«Perché solo le palle segnano la rete, continuo. È più una presa in giro. Un po’ come faccio con X Factor nella strofa successiva, con tutto il rispetto per chi lo fa. É un modo di dire che oggi si punta più a ciò che appare» 


E la droga? 
«Sono per legalizzazione. Sono padre e credo che parlarne possa sfatare in Italia il mito della pianta che va evitata». 


Dopo “Oggi”?
«Un altro disco in uscita».


Con tuo fratello Raige?
«No, con lui solo un confronto autoriale»
riproduzione riservata ®


Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Ottobre 2020, 13:15
© RIPRODUZIONE RISERVATA