Enrico Ruggeri: «A Musicultura portiamo i giovani che vogliono suonare, non cercare follower»

Enrico Ruggeri: «A Musicultura portiamo i giovani che vogliono suonare, non cercare follower»

di Ferruccio Gattuso

«Il luogo è meraviglioso, e i ragazzi che ci vengono, semplicemente, non ce stanno a provà». Ci sono cose che anche un milanese doc decide di dire in romanesco, perché, e lui lo sa bene, anche il suono giusto talvolta si fa concetto. A Musicultura - Festival della Canzone Popolare e d’Autore che nello Sferisterio di Macerata, oggi e domani, celebra le serate conclusive della 33esima edizione - si presentano giovani cantautori con il sacro fuoco. «Artisti - spiega Ruggeri - che non cercano necessariamente di diventare superstar». Poi ci sono anche gli ospiti, tra cui Litfiba e Manuel Agnelli.

Lei è un veterano di Musicultura: quarta volta da anfitrione del festival. Con quale spirito ci viene?

«Il luogo, lo Sferisterio, è meraviglioso e l’idea è grande. I giovani artisti che vengono qui sono mossi da un’urgenza. E compongono. E ci vengono con i loro musicisti, perché hanno un progetto sonoro. Non cercano consensi su Instagram, ma mettono mano a uno strumento».

Appunto, la musica suonata, come nel suo ultimo album “La Rivoluzione”. Dà dei consigli ai concorrenti?

«Non ho consigli, anche perché il ruolo del cantautore muta col tempo.

C’erano gli anni in cui il cantautore era quello armato di chitarra acustica. La mia generazione portò il rock, persino il punk autorale. Oggi? Caparezza è cantautore».

La musica live si gode un’estate felice da post-pandemia: gli stadi si riempiono per i big del rock ma anche per le nuove leve.

«Davvero bello. La gente ha sete di live, ma anche noi artisti. L’altra sera a Macerata è saltato il concerto dell’amico Ron, positivo al covid. Hanno chiesto a me e alla band di suonare, abbiamo trovato gli strumenti in corsa e via, si è suonato davanti a un pubblico venuto per Ron. Sia loro sia noi, felici».

Cantautore ma anche romanziere, doppiatore e calciatore: dove arriva Ruggeri?

«Dove non ci sia ordinaria amministrazione. L’ultima creazione è Waterwar, un’installazione creata con un tema di vetrai di Murano, presente alla Biennale di Venezia».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Giugno 2022, 08:16
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