Emis Killa: «Andare in tour? Mi rilassa ma non basta mai»

Emis Killa: «Andare in tour? Mi rilassa ma non basta mai»

di Massimiliano Leva
MILANO - Prima cosa: non è un tipo che ama parlare molto della sua vita privata. Ma non è neppure uno chiuso. Nel senso: uno che a domanda risponde con poche parole. Emis Killa ha pubblicato in autunno un disco che non è affatto male: si intitola Supereroi. L'ultimo singolo estratto, La mia malattia, esce oggi in streaming e digitale. Ma l'occasione è anche quella di parlare del suo prossimo tour in divenire, quello estivo. «Sa qual è la cosa più bella?», chiede. «Fare tour estivi. L'estate, la musica, la festa».
Non le piace scrivere canzoni?
«Sicuramente non è facile. Se scrivi e canti roba tua, non puoi farlo a comando. Io, finito un disco, ne scrivo già un altro. Ho il timore di rimanere indietro. Suonare dal vivo invece mi rilassa. Scrivere canzoni no, è una prova».
 
 


Ha già pensato a tutto per il tour?
«Ci sono cose ancora in fase di progettazione. Il palco, lo spettacolo. Voglio pensarci ancora. Con me so che ci saranno nelle varie date a turno tutti gli ospiti dell'ultimo mio cd».
Come si rilasserà sino al via della tournée?
«Non mi devo rilassare, in realtà. Vivo una vita con la mia compagna e mia figlia, che adesso comincia a dire mamma e sono felice. Ma io faccio un certo lavoro. Mi serve anche del tempo per pensare, sono uno che pensa sempre a come alzare l'asticella. Un po' come Valentino Rossi. Ti viene da dire: cosa gli manca? Ecco, io soffro di sana competizione, devo misurarmi, forzare il mio estro, cercare di non fare mai la stessa cosa».
Ha un sogno?
«Vorrei suonare nei palazzetti. Mi darebbe l'idea di essere andato avanti. Mi piacerebbe».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Aprile 2019, 08:53
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