Emis Killa e la nascita della figlia Perla Blue: «La proteggo dalle energie negative della gente. Ora mi sento responsabile»

Emis Killa e la nascita di Perla Blue: «La proteggo dalle energie negative della gente. Ora mi sento responsabile»
“La guardo e ha del miracolo, mi connette al Dio in cui non credo, al divino, all’universo. È tanto assurda quanto la fine ma è principio, e la proteggo. Da cosa? Dalle energie negative della gente”, la nascita della figlia Perla Blue ha cambiato Emis Killa.

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Per prima cosa parla del suo rapporto con gli altri, con il mondo dei social per esempio: “Si concentra sulle stronzate – ha fatto sapere a “Vanity Fair” - m’invidiano la Porsche a specchi, mica la saluteIl potere non te lo perdonano. Così, lo denigrano. Insultandoti. Come quando sui social donne orrende scrivono “sei un cesso” a Belén o uomini persi “sei un fallito” a Gianluca Vacchi. Se accendono una luce su di te, è cattiva. Io poi ci credo (al malocchio). Il cuore ha un campo magnetico di circa due metri, e non è un segreto che il cervello emetta frequenze. Quando esco con lei, con Perla Blue, non voglio che me la guardino, per esempio. Giro il passeggino



Ora si sente responsabile: “Per la prima volta mi sento responsabile di qualcosa, e questo cambia tutto: non sto più al cellulare mentre guido, non attacco più briga in discoteca. Subito il pensiero mi va al fatto che non posso rincasare con un occhio nero, o nel peggiore dei casi rischiare di non farlo proprio, sbattuto in carcere o morto… Ci siamo promessi che non farò più cose che possano compromettere mia figlia. Questo non significa che metterò via la moto, o che con Tiffany non viaggeremo, che non andremo più a cena fuori, perché non vogliamo diventare come quelle famiglie brutte con il bambino antipatico, la mamma trascurata, il marito con le balle piene”.
Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Settembre 2018, 19:26
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