Emilio Stella, il nuovo album Salva e il live a Parco Schuster: «Finalmente si torna alla vita vera sul palco»

Il cantautore romano si racconta: dalla genesi dell'album alla paternità, passando per la Roma. La data scelta per l'inizio dell'album non è affatto casuale...

Emilio Stella, il nuovo album Salva e il live a Parco Schuster: «Finalmente si torna alla vita vera sul palco»

di Enrico Chillè

Dopo l’uscita di Salva, il singolo realizzato con Simone Cristicchi e che anticipa l’uscita del disco omonimo, per Emilio Stella è tempo di tornare sul palco. Venerdì 17 giugno, data di uscita del nuovo album, il cantautore romano si esibirà alle 21 a Parco Schuster.

Qual è stata la genesi di questo nuovo disco?

«L’album, composto da 11 tracce e da una sorpresa finale, parla delle cose che ci sono da salvare. Tutto il concept nasce proprio da un consiglio che mi aveva dato Simone Cristicchi. Lui aveva ascoltato una mia canzone di protesta, un po’ arrabbiata, e mi disse: “Il brano è bello, ma mi concentrerei più sulle cose che ci sono da salvare”. Mi ha lasciato un semino dentro, che poi è germogliato. Ricordandomi delle sue parole, ho iniziato a scrivere dei versi e la canzone è uscita da sé. Poi ho chiesto a Simone di scriverne la parte finale, mi sembrava la giusta chiusura di un cerchio».

C’è un’idea di fondo su cui si sviluppa tutto l’album?

«Salva parla delle cose piccolissime, magari difficili da vedere ma anche le più importanti da salvare. Ho sviluppato tutto l’album su questo concept, soprattutto in un momento come quello attuale, tra pandemia, guerra e ogni genere di inquinamento, compreso quello del pensiero. In un momento come questo, mi sembrava doveroso esaltare il bene».

La data di Parco Schuster apre il tour: quali sono le tappe successive già definite?

«Il 24 giugno sarò ad Aprilia, alle Officine Motoclistiche. Il 3 luglio invece sarò a Fregene con i Tre Allegri Ragazzi Morti e i Cor Veleno. Poi ci saranno altre date a Ventotene e a Fano, più altre che saranno aggiornate continuamente. L’estate sta partendo piano piano e dopo questi lunghi anni di stop c’è bisogno di tornare alla vita vissuta, anche sul palco».

Oltre a quella con Simone Cristicchi, ci sono altre collaborazioni all’interno dell’album?

«Con Bestierare, il gruppo di Elio Germano, abbiamo scritto Consumatore. Si tratta di un brano di protesta contro il consumismo sfrenato dei nostri giorni. E poi c’è un altro featuring con Frances Ascione, che lavora a Radio 2 Social Club con Luca Barbarossa e Andrea Perroni. Lei è una cantante bravissima, che seguo da anni: avevo questa fissa di voler fare qualcosa con lei, le ho proposto di cantare insieme una canzone d’amore che avevo scritto. Lei l’ha interpretata magistralmente, sono veramente contento di questa collaborazione».

Qualche mese fa, Lei è diventato padre per la prima volta. C’è, nell’album, un brano dedicato alla piccola Viola?

«Ovviamente sì, si chiama Una Stella Viola.

Ho iniziato a scriverla quando era ancora nella pancia, l’ispirazione è partita naturalmente sin dai suoi primi movimenti nel grembo materno. Ho sempre avuto la sensazione che la canzone fosse nell’aria e che la dovessi solo cogliere. Poi ho finito di scrivere la canzone dopo la nascita».

Che esperienza è stata quella della paternità?

«Un’esperienza devastante, ovviamente nel senso buono del termine. È davvero qualcosa di speciale, riprendendo il concetto dell’album dico che ogni mattina, lei, mi salva la vita perché mi salva la giornata. È veramente troppo bello svegliarsi e vederla che mi sorride: è il buongiorno migliore che ci possa essere».

Il nuovo album e il primo live arrivano il 17 giugno: è una data casuale o voluta?

«Assolutamente voluta, perché è l’anniversario del terzo e ultimo scudetto della Roma (nel 2001, ndr), la squadra di cui sono tifosissimo».

Si aspettava che Mourinho riuscisse a conquistare un trofeo già alla prima stagione con la Roma?

«Un trofeo me l’aspettavo e credevo che proprio la Conference League fosse alla portata della Roma. Mi sono abbonato alla pay-tv proprio per seguire esclusivamente quel torneo, sentivo che la Roma potesse dire la sua e arrivare fino in fondo. Ho visto tutte le partite sullo smartphone con mia figlia e, per scaramanzia, non ho mai cambiato quest’abitudine».

Che voto darebbe alla stagione della Roma?

«Un 6,5 ma solo perché abbiamo vinto una coppa».

Solo 6,5? Non sembra molto soddisfatto del rendimento complessivo…

«In campionato abbiamo sbagliato partite clamorose, penso ad esempio a quella in casa contro la Juventus. Eri in vantaggio 3-1, non puoi avere quel blackout e farti rimontare fino al 3-4. Poi è inutile nasconderlo: mancano tanti punti per via degli arbitraggi, ma tante partite sono state gestite male. Se fossimo arrivati sopra la Lazio in classifica, avrei anche potuto concedere quel mezzo punto in più per arrivare al 7».

E per la prossima stagione cosa si aspetta?

«Mi aspetto innanzitutto qualche acquisto ‘giusto’. Si parlava addirittura di Cristiano Ronaldo: lui è un accentratore e a questo gruppo che si è creato servono innesti più funzionali. Premetto che se arrivasse il portoghese, non mi farebbe schifo (ride, ndr) e infiammerebbe la piazza, ma alla rosa della Roma servono giocatori più giovani e funzionali, per creare l’amalgama perfetto con un gruppo già ben collaudato».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Giugno 2022, 10:30
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