“Ego”: dal 4 settembre il nuovo album di Vincenzo Incenzo «Renato Zero mi ha spinto a far sentire la mia voce»

“Ego”: dal 4 settembre il nuovo album di Vincenzo Incenzo «Renato Zero mi ha spinto a far sentire la mia voce»

di Ida Di Grazia
“Ego”: dal 4 settembre il nuovo album di Vincenzo Incenzo «Renato Zero mi ha spinto a far sentire la mia voce». La prossima settimana esce nei negozi di dischi, sulle piattaforme streaming e in digital download il nuovo album (Verba Manent / distribuito da Artist First). Un disco romantico e politico, nato da una profonda riflessione dell’artista, che mettendosi coraggiosamente a nudo, racconta tutta la sua rabbia, il suo spaesamento sociale e il suo bisogno d’amore in questo presente smaterializzato, che non ha più identità, voce e differenze. 

leggi anche > Gianni Morandi fa il tampone per il covid. Fan in ansia: «Hai sintomi?»​




Lei è autore di grandissimi artisti della musica italiana, vogliamo ricordarne solo qualcuno ?
«Con Renato Zero c'è una collaborazione ventennale, con Michele Zarrillo abbiamo scritto tante canzoni insieme per Sanremo, da "cinque giorni" a "L'amore vuole amore". Poi Lucio Dalla, Patty Pravo, franco Califano e tantissimi altri».

La scelta di "esordire", se ci passa il termine, con un album tutto suo com'è nata?
«La scelta parte due anni fa, con il primo disco da cantautore, da Renato Zero che ha proprio insisitito nel produrmi questo album. Gli avevo proposto delle canzoni e mi ha detto "perchè non le canti tu?", ha risvegliato delle cose in me che avevo nel cassetto e così è poi quest'anno è nato anche "Ego". Ci sono cose secondo me che è difficile consegnare ad altri interpreti, sono così personali che la direzione migliore è quella di prendere una strada da soli e andare. Mi piace molto questa deviazione che ho fatto perché mi dà la possibilità di proporre dei brani che magari altri artisti non sempre condividerebbero, o che comunque reputo talmente personali da far fatica a lasciare ad altri»

"Ego" è un termine molto forte e è spesso usato con un'accezione quasi negativa, affiancata all'egoismo. Perchè questa scelta?
«Il senso è quello di un recupero della parola Ego nella sua vera accezione, perchè  purtroppo noi stiamo distorcendo parole dandole solo un senso negativo. In realtà  ha un significato molto nobile, è quel ponte che regola la parte nostra più intima con quella sociale. Credo che l'ego di ognuno di noi debba tornare al centro, essere se stesso, gridare la propria differenza e affrontare le sfide dei nuovi anni con una coscienza più forte perché stiamo diventando tutti dei numeri si sta perdendo un po' di idendità. E' bella l'uguaglianza tra persone diverse, perchè tra persone uguali mi fa un po' paura»​.



Ha scritto un brano anche durante il lookdown. Che è effetto ha avuto sulla sua creatività?
«Per me è stato un momento estremamente riflessivo e creativo, un incontro totale con me stesso. Sono abituato a lavorare in solitudine quindi non sono cambiati molto i miei ritmi, però affacciarsi alla finestra e vedere il deserto, sentire questo silenzio ingombrante deserto sicuramente  mi ha posto in una condizione differente. Ho riconsiderato tante cose e in qualche modo ho ricostruito una scala di valori che tendiamo a mettere da parte. Da lì sono partito per scrivere tante cose non solo a livello musicale ma anche per il teatro»​.

Anche se non è lei a cantare ma Renato Zero o Patty Pravo, qual è il suo tratto distintivo nella scrittura che lo rende riconoscibile? 
«Sì io ho sempre avuto un approccio nella scrittura, anche quando scrivo per altri da cantautore, nel senso che mi sono sempre immaginato inteprete di quella canzone ma non per un eccesso di "Ego", passami la battuta, ma per avere un termometro di attendibilità con me stesso. Se riuscivo ad emozionarmi pensando che quelle cose potessi averle dette io allora forse c'era più possibilità che anche all'interprete arrivassero quelle emozioni. Forse è quello che si avverte: una sincerità di fondo che èun linguaggio poetico ma diretto»​.

Di quest'album c'è una canzone a cui è particolarmente legato?
«Difficilissimo, ce ne sono tante. Sicuramente c'è il brano con cui promuovo l'album che è "L'amore ha un nome solo", che forse è il brano dove forse sono andato più a fondo sull'amore. Ne ho scritte tantissime di canzoni su questo tema da "Cinque giorni" a "L'elefante e la farfalla", ma credo che con questa canzone ho toccato un punto massimo di profondità per quanto rigurda me stesso. Sono molto contento, molto emozionato per questa canzone»​.



Considerato il momento storico e  la difficoltà di potersi esibire dal vivo, c'è comunque in previsione un tour o dei modi alternativi per far conoscere la sua musica?
«Assolutamente sì, stiamo cercando di capire fare. Stiamo studiando la formula migliore per rendere tutto più confortevole e sicuro possibile per chi verrà. Stiamo aspettando solo l'ok, ma non ci arrenderemo comunque perchè faremo anche concerti online»​.

Come si sente per il lancio di questo album?
«Sono molto emozionato, perchè credo che con questo disco siano venute a convogliare tutte le discipline che ho curato in questi anni, non solo la canzone, ma anche il teatro, la pittura, la letteratura. E un lavoro a 360 gradi. E' un test totale anche su me stesso, è l'opera in cui sono più a nudo con me stesso, con tutte le mie fragilità e tutte le mie possibili diciamo mancanze o i miei possibili pregi»​.

E' un grande lavoro introspettivo, cosa si sente di dire a se stesso? E a chi vorrebbe dedicare quest'album?
«A me stesso direi che sto rendendo onore a quel bambino che a 13 anni voleva fare questo lavoro. Credo di averlo rispettato nelle sue motivazioni e nei suoi sogni.  Non ho mai accettato nessun compromesso, ho sempre fatto questo lavoro scegliendo quello che volevo e solo con le mie forze. Ho prodotto questo disco da solo per essere libero di poter dire tutto quello che sentivo. Vorrei dedicarlo alla gente perchè credo che tutti questi ego trovino un abbraccio virtuoso che li possa e ci possa traghettare fuori da questa pandemia, magari più forti. Credo che la musica possa avere un ruolo sociale, oggi ancora di più, credo ancora che le canzoni possano cambiare piccole grandi cose nel mondo quindi spero questo»​.
Ultimo aggiornamento: Sabato 29 Agosto 2020, 11:35
© RIPRODUZIONE RISERVATA