Donatella Rettore si racconta in un libro: "Oggi
tempi bui, gli anni '80 erano splendidi splendenti"

Donatella Rettore si racconta in un libro: "Oggi ​tempi bui, gli anni '80 erano splendidi splendenti"

di Ferro Cosentini
MILANO - Un viso bello e spigoloso, un corpo longilineo da “pantera bianca” veneta: Donatella Rettore così si presentava agli esordi e così trionfò sulla scena pop italiana nel suo decennio magico, gli 80. Ironica, irriverente, libera. Oggi un libro di Gianluca Meis - #Rettore – Magnifico Delirio - la racconta. E lei torna a incontrare il pubblico, come ha fatto a Milano, al Teatro Dal Verme.





Rettore, erano poi così magnifici quegli anni 80?

“È un decennio che va giudicato con più rispetto: troppi snob lo guardano dall'alto in basso. Furono anni splendidi splendenti, creativi, meno violenti e meno bigotti di oggi. Li hanno etichettati come “leggeri”, ma leggeri erano i 60. Gli 80 ci hanno regalato Battiato, Alice, Ruggeri e... me. C'era un mercato discografico attento, che recepiva tutto, premiava chi era fuori dagli schemi».



E oggi?

«Oggi le case discografiche e le radio non vogliono rischiare: vogliono soldatini, non artisti. O i bluff come Suor Cristina, operazione di marketing. I veri artisti underground prima vengono ostacolati, poi mollano».



Quali artisti le piacciono attualmente?

«Tiziano Ferro e Arisa. Che guarda caso sono miei fan» (sorride).



Quale collega le manca di quegli anni, invece?

«Giuni Russo. Gli italiani poi son così: l'hanno sottovalutata quando era viva, la sopravvalutano oggi. Faranno così anche con il presidente Napolitano. A proposito, se mai eleggeranno Rodotà, lo scriva, per dirla alla Rettore mi taglio le vene. Il presidente giusto è Emma Bonino, gran donna, sguardo internazionale».



Un tormentone di 30 anni fa: la sua rivalità con Loredana Bertè...

«Guardi, io ho sempre sentito di più quella con Gianna Nannini. Più furba e più manager di me, lei è rimasta in auge. Ma mica facendo rock: il suo è liscio. E poi io non ho mai avuto problemi con il fisco».



Quale fu la qualità numero uno che lanciò Rettore?

«L'energia. Quella che ho ancora oggi mentre sto studiando un nuovo disco con signori musicisti. Ma non dico niente per scaramanzia».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Novembre 2014, 10:29
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