Ditonellapiaga: «Da Roma Nord a Sanremo, la musica mi coccola»

Ditonellapiaga: «Da Roma Nord a Sanremo, la musica mi coccola»

Essere camaleonti è un pregio. E Ditonellapiaga sa esserlo. Un nome buffo che, nato dal suo nickname Instagram, che diventa anche il suo nome d’arte. Esordirà al Festival di Sanremo in coppia con Donatella Rettore con “Chimica”, brano scritto da lei, Margherita Carducci (il vero nome). Idee chiarissime che affondano nel r’n’b, nel soul, nella musica internazionale contemporanea, con il sound dei produttori romani bbprod.

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"Camouflage" - nuovo disco che uscirà domani - raccoglie tutto questo. Titoli come “Prozac”, “Morphina” («che sarà colonna sonora di un film che ancora non si può dire»), "Non ti perdo mai" con Fulminacci, “Repito”, traghettano verso sonorità urban, dirompenti e dissonanti, fatte di sesso, glamour, libertà, sangue e amore. La sua voce è nel documentario “Note di viaggio - Il film” di TvBoy sulle canzoni di Francesco Guccini, la sua cover di "Per un'ora d'amore" dei Matia Bazar è nel film "Anni da cane" su Prime Video.


Chi è Margherita Carducci? 
«Sono una ragazza di Roma di quasi 25 anni. Passo da pigrizia a iperattività. A tratti schizofrenica, direi. Sembro matta, ma non lo sono (ride, ndr)». 


Di Roma Sud o Roma Nord?
«Roma Nord, ahimè. Lo stereotipo è della figlia di papà con la puzza sotto il naso. Sono di Prati. Mia nonna è dei Parioli. È sulla copertina dell'album, con le sue amiche. È quella in piedi, in alto a destra, vestita di rosa. Sotto c'è mia zia. Girare il set è stato faticosissimo, ma divertentissimo (Dovrebbero far santa mia madre!)».
 

Il suo status su Facebook: Penso quel che mi passa per la mente. Scrivo quel che mi passa per le mani. A volte canto. Ma chi è Ditonellapiaga?
«Scrivo, a volte penso, e canto dai tempi degli scout.

Cover, jam session, live (mi ricordo quello di notte in un Autogrill sul Raccordo Anulare per il gruppo dei motociclisti della Polizia!). E cantautrice, dopo l'accademia di teatro».


Un nome d'arte bizzarro.
«Riconosco che non ha nulla di poetico. Sa di Millennial. Nome e cognome era serio, dai. Faceva troppo Amici o X Factor».


Ci è mai stata?
«A X Factor. Avevo 16 anni, ero arrivata davanti ai giudici. Ma non avevo la maturità giusta».
 

Da donna, come è affacciarsi a questo mondo?  
«La musica mi coccola molto. Quando facevo teatro ho dovuto ingoiare rospi e abusi di potere. Succede. È una questione culturale. I numeri sono a favore dei maschi. Ma credo che sia importante non farsi mettere i bastoni fra le ruote. Essere donna non può ostacolare. Siamo donne e artiste. E l'essere artista non può arrivare dopo il genere. Non è ammissibile».


Chi stima?
«Nathy Peluso. Per l'appunto, in Business woman canta Non sono la tua maestra/non sono qui a rifarti il letto». 


E c'è Donatella Rettore.
«Per Chimica mi ero ispirata alla sua attitudine provocante e provocatoria. Quando la discografica (BMG, ndr) mi ha proposto lei per Sanremo, sono impazzita. È un brano malizioso. Energico. Erotico. Simpatico. Per la serie, viva l'amore e divertiamoci». 


Imperano DDl Zan e comunità Lgbt?
«Li comprende, sì. Ma il significato è legato alla rottura di tabù sessuali». 


Come si immagina Sanremo?
«Stressante per l'ansia dei tamponi. Ma luccicante. Sarà un battesimo di fuoco».


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Ultimo aggiornamento: Giovedì 13 Gennaio 2022, 12:37
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