Davide Locatelli: «Volevo un album che raccontasse la mia storia, dalle cover agli inediti». Ecco "This is Dave"

Davide Locatelli: «Volevo un album che raccontasse la mia storia, dalle cover agli inediti». Ecco "This is Dave"

di Rita Vecchio

“This is Dave” non è solo il nuovo disco di Davide Locatelli. «È la carta di identità che descrive la strada che ho percorso fino a oggi». Il pianista rock, bergamasco, figlio d’arte (il padre “Tati”, ex batterista dei Dalton), ventinove anni di cui la maggior parte trascorsi studiando pianoforte classico e jazz, torna per Sony con un album di 13 tracce di inediti e cover arrangiati in chiave elettronica, da “Bad Guy” a “Pirates of the Caribbean”. Ad anticiparlo, “Hyper Silent”, «nato la scorsa estate mentre ero in vacanza in Toscana. Con il mio pianoforte sempre dietro, nel silenzio totale di una notte stellata». 


Beh, portarsi un pianoforte in vacanza non è da tutti. 
«E soprattutto non è comodo (ride, ndr). Pensi che in casa ho sette pianoforti. E un furgone pronto per trasportarmene uno all’occorrenza».  


Come sono stati questi mesi di chiusura per un pianista? 
«Per chi vive di palco come me, difficili. I concerti sono linfa vitale. E la gente ha bisogno di live. Io, però, non mi sono mai fermato tirando dal cassetto idee. “This is Dave” è una di queste». 


Un disco di cover e inediti: una sintesi dell’anima di Davide Locatelli. 
«Scritto e vissuto al 110 per cento. Il titolo sembra ricordare una playlist di Spotify. In realtà, l’avevo pensato in tempi non sospetti. È un po’ come se avessi creato io uno slogan.

Volevo raccontasse la mia storia, volevo che chi ascoltasse si immaginasse il mio percorso: quello di un ragazzo partito nel 2012 con le cover registrate nella sua cameretta fino ai suoi primi inediti. Tra le cover, immancabile è Welcome to the Black Parade, brano in cui mi rivedo nello stile musicale». 


Non mancano i pezzi del repertorio classico. 
«Fanno parte di me. E mi faceva piacere comunicare ai giovani questo mondo per loro lontano. Rap e trap dominano, e sono sempre più distratti da videogiochi e telefonini. Sono contento per la vittoria dei Måneskin: hanno fatto la rivoluzione, facendo conoscere l’Italia all’estero non solo per le canzonette melodiche». 


Nel video di Bad Guy compariva anche Francesco Facchinetti che lo ha di fatto scoperto. 
«Sono molto legato a lui e alla sua famiglia. Ci siamo sempre trovati bene a lavorare insieme». 


Un sogno? 
«Suonare con David Garrett. Non sono uno che ama duettare con qualcuno, ma per lui venderei l’anima». 


Un altro? 
«Esibirmi alla Scala. Un sogno quasi impossibile. Ma ho imparato che la vita ti può riservare l’inaspettato». 


Al cinema ci ha pensato? 
«Mi piacerebbe moltissimo. La colonna sonora per gli spot di Dolce e Gabbana mi hanno fatto capire sempre di più che mi piacerebbe davvero provare a scrivere per il grande schermo. Speriamo». 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 30 Giugno 2021, 12:27
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