Daniele Silvestri, scatta il Disco X: «Ho ritrovato la sete di storie e di leggerezza»

Il cantautore romano pubblica il nuovo album

Daniele Silvestri, scatta il Disco X: «Ho ritrovato la sete di storie e di leggerezza»

di Ferruccio Gattuso

Un disco dopo quattro anni, «perché io esco quando scocca l’ora X, e l’ora X è quando ho qualcosa da dire». Dodici brani egregiamente arrangiati, suonati ancora meglio, con una sezione fiati a colorare tutto il percorso, dal primo all’ultimo episodio in scaletta. E una dedica sonora (in due canzoni soprattutto: la bellissima “Scrupoli” e “Colpa del fonico”) all’amato Lucio Dalla. Diversi featuring, ma solo con chi vibra alla stessa frequenza, «perché le collaborazioni per fare numeri e click si smascherano subito». Ascolti Daniele Silvestri - alla sua presentazione milanese di “Disco X” (Sony), il suo decimo album in studio - ed è come ritrovarsi su un altro pianeta: quello della sostanza.


Partiamo dal titolo: “X” come “ics” o come dieci romano?
«Come ics. Ho cominciato a buttare idee e armonie in un file sul computer, che ho chiamato “Disco X”, pensando che poi il titolo sarebbe venuto».
Il titolo non è venuto.
«Anzi, era quello perfetto. Quello dell’ora X, appunto. Avevo bisogno di questo disco».
Per quale motivo?
«Dopo “La terra sotto i piedi”, che era un concept-album, avevo bisogno di un disco dove leggerezza, istinto e gioco si fondessero. Ho riscoperto la mia sete di storie: alcune, con l’ultimo breve tour, le ho create sul palco, altre me le sono fatte mandare dalla gente, e sono diventate canzoni, come “Tutta”, che fa da singolo d’avvio: il testo viene da un libraio di Forlì di nome Paolo Poni. Contiene la dichiarazione d’amore più bella che abbia mai letto».
Tante collaborazioni, da Davide Shorty a Eva, da Franco 126 a Fulminacci a Giorgia.
«Molti romani, ma c’è anche il torinese Frankie hi-nrg. Quanto a Fulminacci, io mi sento suo padre e lui mio figlio. Franco126 è stata una scoperta. Giorgia? Per il brano “Cinema d’essai” mi ha detto una cosa: ti mando una voce buttata lì, bé, ascoltatela».
C’è anche una stoccata ai talent.
«In “Il talento dei gabbiani” racconto la storia di questa apparente scorciatoia che viene dai talent: poi però la tua vita passa attraverso pochi minuti di giudizio.

Il giudizio, in questo caso, è una trappola».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 31 Maggio 2023, 07:44
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