Colpa d'Alfredo di Vasco Rossi, Maria Giovanna Maglie: «Le vestali del me too stiano serene, ora il rocker è buonista»

Colpa d'Alfredo di Vasco Rossi, Maria Giovanna Maglie: «Le vestali del me too stiano serene, ora il rocker è buonista»

di Maria Giovanna Maglie

C'erano una volta  un negro; una troia e uno sfigato, destinato a diventare in futuro inevitabilmente un cornuto. Il negro non sapeva neanche parlare bene l'italiano ma evidentemente aveva altre virtù e si portava via la troia, mentre lo sfigato perdeva tempo in discorsi di politica con Alfredo. Mollato al suo destino di solitudine, lo sfigato covava propositi di vendetta omicida, ma si capiva che era solo un ubriaco che abbaiava alla luna.
Su tutto danzava il rock, bello è brutale, possibile anche nella ostica lingua italiana proprio grazie a quelle parole in libertà: il negro, la troia, la stronza, lo uccido schitarrata finale. Mi giunge notizia che ora la riproponga quella Colpa d'Alfredo in pompa magna. Fa piacere; ma le vestali del metoo e del politically correct possono stare tranquille. Vasco la sua canzonaccia provocatoria oggi di certo non la riscriverebbe, ma non potendo bruciarla l'ha già neutralizzata negli anni a forza di dichiarazioni buoniste. Il negro ufficialmente è diventato il benzinaio Santino, un superdotato, che non è il più bello, ma alla fine rimorchia più di tutti, perché le donne guardano anche quello. Della troia invece nessuna notizia, ma sono certa che è sposata con tre figli e relativi nipotini.

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Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Novembre 2020, 08:47
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