Clementino, il ritorno a passo di “Tarantelle”: «Sono il San Gennaro del rap»
di Rita Vecchio
CLEMENTINO "Tarantelle" in tour: «Il rap mi ha salvato la vita»
Vita vissuta, già allora. E in Tarantelle - brano che dà titolo all’album - la sua voce e quella di sua madre da un’audiocassetta del 1985 (aveva 3 anni). Segnali di una voglia pazza di ricominciare. «La musica mi ha salvato, ho ripreso a sognare», torna a raccontare. Si riferisce «alla cocaina. Stavo perdendo tutto. Ero strafatto. Sono entrato e uscito dalla comunità, passando dai concerti a pulire i cessi. Ora voglio vivere da vero rapstar».
Ride e fa ridere mentre racconta, si commuove e commuove. Cita Di Maio e Salvini («Da buon meridionale non sono dalla parte di uno che usa la parola “terrone”»), il Papa e Trump, sogna Pino Daniele. E si schiera contro i nuovi rapper, «che fanno più like di Vasco Rossi solo perché oggi vince l’apparenza». Da Gandhi, ultimo scritto ma primo singolo scelto, Hola, Alleluia, Smoke Bong «mine rap banger assurde», ai duetti con Fabri Fibra, Gemitaiz, Nayt e Caparezza. A Diario di bordo, cronologia di un anno di lavoro. «Ero un pazzo scatenato, ora mi sento maturo, pronto pure per un talent o per fare lo showman». E le carte le avrebbe tutte. Intanto per lui il tour europeo, «prova generale per quello invernale in Italia». E anche questo è real rap.
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Marzo 2023, 15:05
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