Claudio Baglioni "debutta" alle Terme di Caracalla con dodici concerti: «Me lo ero riproposto 23 anni fa»

Claudio Baglioni "debutta" alle Terme di Caracalla con dodici concerti: «Me lo ero riproposto 23 anni fa»

di Valeria Arnaldi

La storia personale, ma anche l’attualità internazionale, l’amore per la città e la voglia di mettersi - ancora e sempre - in gioco. Ci sarà tutto questo (e molto di più) nel live di Claudio Baglioni, che il 3 giugno, aprirà la stagione estiva del teatro dell’Opera di Roma, alle Terme Caracalla, con il primo dei dodici concerti Dodici Note - Tutti Su!, fino al 19 giugno. È la prima volta di Baglioni nell’arena di Caracalla. Un “sogno” fatto ventitré anni fa.

«Ne ho fatte di tutti i colori in questa città e in altre. A Roma ho cantato pressoché ovunque, dalla piazza del mio quartiere di formazione,  Centocelle,  fino a piazza San Pietro. E ancora, stadi, auditorium, teatri, da quelli piccoli fino a quello dell’Opera, in Aula Paolo VI, sui tram, in ospedali e carceri - racconta Baglioni - Ventitré anni fa, andando ad ascoltare Vangelis, con cui avevo fatto un lavoro bellissimo E tu..., per la prima volta mi capitò di vedere la  cavea che veniva installata alle Terme di Caracalla. Lì, mi sono detto: “Prima o poi dovrà capitare”. Certo, non pensavo di arrivarci con un numero di concerti così vasto».

E segnando la storia. È  la prima volta in assoluto che l’apertura della stagione del Teatro dell’Opera di Roma viene affidata a un compositore e interprete di musica moderna. «È bello che sia  Baglioni ad aprire la stagione estiva e non è una cosa strana. Per il Teatro dell’Opera è un artista di casa - commenta Francesco Giambrone, sovrintendente del Teatro dell'Opera di Roma - e simbolicamente questo evento abbatte una delle tante barriere che abbiamo costruito, sbagliando, tra musiche diverse. La musica è una. Bella o brutta. E i teatri importanti devono fare musica bella».

Claudio Baglioni alle Terme di Caracalla, foto delle prove del concerto (ph Roberto Panucci)

Così, Baglioni “debutta” a Caracalla, con un cast di 123 persone sul palco - «e molte altre dietro», sottolinea - tra band, orchestra sinfonica, ossia l’Orchestra Italiana del Cinema, coro “Giuseppe Verdi”, performer classici e moderni. Protagonista, la musica, con trenta brani in una scaletta, che spazia tra canzoni più recenti e grandi successi degli anni passati. «Non è un caso che questa serie di concerti si intitoli Dodici Note - spiega Baglioni - perché con dodici note si fa veramente tutta la musica del mondo: antica, classica, operistica, popolare o leggera che dir si voglia, jazz. Inizialmente, questo evento doveva essere solo musicale, poi, la musica è rimasta protagonista ma si sono aggiunte altre discipline per arrivare a una sorta di teatro totale, universale».

 

Un “ruolo” importante, ovviamente, lo gioca anche lo scenario, con cui le note, in un certo senso, si accordano. «I luoghi fanno l’intrattenimento, cambiano gli show, le rappresentazioni - prosegue Baglioni - è estremamente importante cercare l’intonazione con il posto in cui si va. La pretesa di alcune rockstar,a volte, è di proporsi in qualunque luogo con il proprio modo di essere e fare, portando ciò che si faceva in uno stadio in ogni posto,  e ciò, talune volte, ha creato effetti stridenti. Senza contare danni.

Non credo che tutto debba essere fatto ovunque. Se ti comporti nello stesso modo in ogni posto non cambierai mai. Io penso che ci si debba mettere un abito diverso a seconda dell’occasione, senza omologarsi, certo, ma tenendo conto della situazione».

Claudio Baglioni alle Terme di Caracalla, foto delle prove del concerto (ph Roberto Panucci)

 E così anche Baglioni “cambierà” alcuni brani: «Qualcosa è stato abbassato. Al di là della capacità di raggiungere certe note, penso ci sia un modo migliore per dire certe cose, non strillarle».

Molti stili si mescoleranno in scena. E lo faranno anche le emozioni.

 «Il teatro è il simbolo massimo di socialità - afferma - Non è possibile prevedere, in un concerto dal vivo, quale sarà il momento più coinvolgente. In questi cento giorni, ho fatto 71 concerti, alla fine, dopo il brano che ho composto musicando una delle poesie più struggenti di Trilussa, Ninna nanna della guerra, la gente si alzava sempre in piedi. Non ho mai interpretato il gesto come una standing ovation, ho sempre pensato a un atto di partecipazione. Ecco, quel pezzo, forse, nel momento che stiamo vivendo, potrebbe essere sentito molto più degli altri». Alla guerra rimandano anche altri brani in scaletta, un messaggio mandato sulle note. «Non parlerò di quello che sta accadendo. Trilussa racconta la guerra attraverso una ninna nanna, quindi attraverso un canto di conforto e protezione, eppure  lo fa dicendo cose fortissime, come le guerre che servono ai “ladri de le Borse” o “ce faranno un ber discorso su la Pace e sul Lavoro pe quer popolo cojone risparmiato dar cannone!”. Non c’è altro da dire. Tutto il resto diventerebbe retorico e spegnerebbe la potenza delle altre parole».

Una questione di musica, concerto, luogo. E filosofia. « In un momento complesso, l’artista rappresenta una sorta di trombettiere in un esercito di persone di buona volontà. La guerra, anche pacifica, la fanno i fanti. Non bisogna esaltare troppo il ruolo dell’artista», ha dichiarato, ricordando il suo impegno a Lampedusa,  non mancando di sottolineare responsabilità ma anche “effetti” del successo. «Il successo  che fai è goduto da chi ti vuole bene,  ma è imperdonabile per chi non te ne vuole».

Claudio Baglioni alle Terme di Caracalla, foto delle prove del concerto (ph Roberto Panucci)

Dopo i concerti romani, Baglioni sarà con Dodici Note-Tutti Su! al Teatro Greco di Siracusa e all'Arena di Verona. In totale, si stimano circa 150mila spettatori. 

Ancora prima di entrare in scena  a Caracalla, Baglioni già guarda avanti. «L’idea di tornare a cantare in uno stadio c’è - ammette - ricordo bene la botta allo stomaco dell’ingresso all’Olimpico, pieno. Sono stato io a inaugurare la sua intera apertura per un concerto. Però bisogna studiare il modo corretto, più si ingigantisce lo spazio, più si allontanano le persone. Alcune finiscono per vederti davvero da molto lontano».

Claudio Baglioni alle Terme di Caracalla, foto delle prove del concerto (ph Roberto Panucci)

Ultimo aggiornamento: Sabato 4 Giugno 2022, 11:27
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