«Classica al tramonto», dal vivo i giovani talenti proposti dalla Iuc

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La musica classica esce dal torpore e dal silenzio del lockdown e riparte con una rassegna dal vivo, a Roma, con una serie di concerti affidati ai giovani talenti. Ventenni che hanno già alle spalle premi e riconoscimenti ottenuti in Italia e all’estero. Dunque, finalmente musica dal vivo, al tramonto, e all’aperto, nel magico verde dell’Orto Botanico.
Una ripartenza che è, al tempo stesso, un forte segnale di speranza per il superamento dell’emergenza e per la ripresa dell’attività musicale che, più delle altre, ha sofferto per le restrizioni degli ultimi tre mesi.
Rispetto ad altre città, Roma ha la fortuna di avere sempre avuto delle stagioni musicali estive all’aperto, in spazi non troppo esigui.
E all’aperto, appunto, il direttore artistico della Iuc (Istituzione Universitaria Concerti)  Giovanni D'Alò, propone il Festival «Classica al tramonto»  in una location particolarmente suggestiva come il Museo Orto Botanico dell’Università “ La Sapienza ” (Largo Cristina di Svezia), un luogo segreto e silenzioso a ridosso di Palazzo Corsini alla Lungara. Uno spazio verde in cui, musica e armonia della natura, si coniugano in uno spettacolo stimolante e seducente. 
Dunque si riparte. E la rassegna, da domani  (al tramonto, appunto) propone i migliori solisti e gruppi italiani, giovani ma già affermati. E un finale speciale col jazz.
Il primo degli otto appuntamenti è per domani alle 20.30 con Gloria Campaner, che si è affermata in alcune delle più importanti sale da concerto in Italia e all’estero (Europa, Israele, Giappone, Cina, India, Nord e Sud America, Sud Africa). Insieme a lei saranno il violino di Michele Redaelli e il violoncello di Enrico Saverio Pagano. La particolarità è che i tre musicisti suoneranno di volta in volta in trio, in duo e a solo, proponendo musiche di Haydn, Mozart, Beethoven e Respighi.
Venerdì 10 luglio alle 20.30 la pianista Beatrice Cori, appena ventitreenne (ma già vincitrice di vari concorsi nazionali e internazionali, tra cui il Paris International Music Competition) suona Chopin, Liszt e Debussy. 
Martedì 14 luglio alle 20.30 è di scena la pianista Sofia Adinolfi (Premio Nazionale delle Arti per la sezione di Musica da Camera) con musiche di Bach e Beethoven .
Venerdì 17 luglio alle 20.30 il pianista Alessandro Simoni interpreta Chopin, Liszt e Stravinskij. 
Alessandro Simoni è uno dei pianisti più promettenti del panorama classico italiano,  un interessantissimo nuovo talento e si presenta con un programma da far tremare i polsi anche ai più esperti: inizia con Chopin e, con un tasso crescente di difficoltà tecnica, prosegue con Liszt e i diabolicamente difficili Tre movimenti da Petrouchka di Stravinskij. Diplomatosi al Conservatorio «Licinio Refice» di Frosinone (M°  Gilda Buttà) , nonchè allievo dell’Accademia di Santa Cecilia (M° Benedetto Lupo) , è vincitore di prestigiosi premi come “La Palma d’oro”, il “Lia Tortora”, il "Vigo Piano Competition" (presieduto da Martha Argerich) . Il suo estro gli consentono interpretazioni attente e sensibili come pochi. Piccole gemme dal punto di vista timbrico e sonoro.
Conclusione giovedì 23 luglio alle 20.30 con il jazz. Il titolo “Le Cinque Voci” si riferisce ai cinque interpreti - Ada Montellanico e Ialsax Quartet - che presenteranno musiche di Monk, Corea, Konitz, Nunzi, Girotto e Pascoal.
Dunque emozioni assicurate. Con la certezza che questi giovani talenti ci faranno scrollare di dosso il complesso di inferiorità verso i musicisti stranieri, russi in particolare. E soprattutto la leggenda che vuole che si debba per forza studiare all’estero per diventare grandi pianisti.

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