Bungaro live a Roma: «Riporto a casa le mie canzoni»

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di Claudio Fabretti
Bungaro si fa la festa. Con un concerto all'Auditorium, il 28 maggio, dove le sue canzoni «torneranno a casa», per celebrare anche il suo compleanno. «Finalmente, dopo un lungo tour, arrivo a Roma, la città in cui vivo - racconta - Non vedo l'ora di abbracciare gli spettatori: li aspetteranno un piano, una viola, un violoncello, contrabbasso, percussioni, le mie chitarre e le mie canzoni».
Ci sarà anche il nuovo singolo?
«Sì, Le previsioni della mia felicità è una canzone dedicata alla parte più fragile di noi, la migliore. E vorrei che fosse un invito alla felicità, a vivere ogni angolo di cielo di questa vita».
È accompagnato anche da un videoclip, con due interpreti d'eccezione...
«Sì, le sorelle Fontana, protagoniste del film Indivisibili. Sono rimasto disarmato dalla loro forza e dalla loro bravura. E anche grazie a loro il video sta andando fortissimo, con oltre 110mila visualizzazioni su YouTube in meno di tre settimane».
Merito anche dell'ondata di popolarità ottenuta a Sanremo con Pacifico e Ornella Vanoni?
«Sicuramente. Imparare ad amarsi è una canzone che è subito entrata nel cuore del pubblico. E salire su quel palco tanti anni dopo con una fuoriclasse della canzone italiana come Ornella è stata una grande emozione».
Per molto tempo è stato più noto come autore che come interprete. C'è qualche canzone che le è dispiaciuto cedere?
«No, perché alla fine tutte queste canzoni sono tornate, dentro il mio album Maredentro - Il viaggio. Le ho corteggiate, risuonate, riarrangiate. E ho messo in piedi uno spettacolo dove si ritrovano tutte nel luogo del delitto, là dove sono nate. C'è anche un omaggio a Jovanotti, Lu viddicu di lu mundu, versione in salentino di L'ombelico del mondo».
Tante cantanti hanno interpretato i suoi brani. Ma c'è mai stata l'interpretazione perfetta?
«Ne sceglierei due: Perfetti sconosciuti e Io non ho paura. Quando le ho sentite in bocca a Fiorella Mannoia ho avuto un sussulto al cuore».
Sergio Caputo sostiene che talent e radio stanno uccidendo la musica. È d'accordo?
«Mah, io sono uno che passa poco in radio, mi sono costruito un pubblico dal vivo e penso che anche Sergio, che è bravissimo, sia riuscito a farlo. Ci sono tanti modi per attirare il pubblico e credo che alla fine ci sia spazio per tutti. Anche i talent non sono da demonizzare: ho scritto canzoni per Emma, Mengoni, artisti con una personalità definita».
È anche produttore e dirige da anni Master Class per giovani artisti. Ha un nuovo talento su cui scommettere?
«Rakele, autrice con me di Le previsioni della mia felicità. Vedrete, farà strada».

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Maggio 2018, 10:00
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