Bugo, domani il live al Carroponte: "Sono un falegname, costruisco canzoni"

Bugo, domani il live al Carroponte: "Sono un falegname, costruisco canzoni"

di Massimiliano Leva
Un cantautore fatto a modo suo. Bugo, domani al Carroponte, è questo. Classe 1973, vero nome Cristian Bugatti, nato a Rho ma cresciuto a Cerano (Novara), arriva dalla provincia, dove fare la musica che piace a lui è quasi un'impresa. «Però amo anche Celentano, e molto», racconta in una pausa della sua lunga tournée che si conclude proprio al Carroponte. «Certo, non è stato facile. Ho cominciato suonando in un gruppo di amici. Avevo 18 anni e ascoltavo tantissima musica inglese e americana: Oasis, Blur, Beck. La mia fortuna è stata crederci sempre. Poi mi sono trasferito a Milano, che per me era come New York e lì ho firmato il mio primo contratto che avevo 25 anni». 

È stato persino definito l'inarrestabile rivoluzionario della canzone italiana per via di quel suo modo di scrivere musica: irriverente, mai scontato, sempre pronto a mescolare stili e ispirazione. «Non mi sento parte né di un genere alternativo né mainstream. Le mie canzoni arrivano come per tutti quelli che fanno il mio lavoro: idee, qualcosa che c'è nella l'aria e poi tanto lavoro, come un falegname e dovessi mettermi a costruire qualcosa di solido». All'inizio era quasi un folk rock a bassa fedeltà. Dopo otto dischi, dal debutto nel 2000 con La prima gatta sino all'ultimo cd Nessuna scala da salire, lo stile è cambiato. 

Oggi, dopo aver firmato per la Carosello Records, la stessa etichetta di Vasco negli anni '80, per certi versi ricorda con le sue canzoni più recenti proprio il Blasco: romanticismo, ritornelli, ritmo, riflessioni nel segno del pop. Brani che Bugo ha scritto in India, dove ha vissuto quattro anni. «Non a cercare me stesso, come i Beatles. Ho seguito mia moglie per lavoro. Certo, avevo molto tempo e così mi sono messo a scrivere canzoni». 

Dal vivo, domani arriva con tutto il suo bagaglio di canzoni. «Sarà un concerto molto rock», racconta. Ultima data dopo tanti palchi. «Ma io non scambierei mai l'emozione di un concerto con altro».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Settembre 2017, 10:41
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