Brian May: «Ho avuto un infarto durante il lockdown, ora anche io faccio parte del club»

Brian May: «Ho avuto un infarto durante il lockdown, ora anche io faccio parte del club»
La rivelazione choc di Brian May, chitarrista e fondatore dei Queen: «Ho avuto un infarto durante il lockdown e ho rischiato di morire». Su Instagram, il musicista britannico ha mandato un messaggio a tutti i suoi fan, raccontando in un video il delicato periodo vissuto.

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Tutto è iniziato all'inizio di maggio, quando Brian May aveva accusato un forte dolore su tutta la schiena, ma concentrato sulla zona lombare. «Credevo fosse uno strappo muscolare, ma era un dolore lancinante, che arrivava fino al cervello. Per giorni ho messo il ghiaccio nel posto sbagliato e continuavo ad avvertire una fitta come se avessi un cacciavite conficcato nella schiena. In realtà avevo un nervo sciatico compresso» - ha spiegato il musicista - «Sono rimasto in casa per riprendermi e, ancora convalescente, ho avuto un piccolo infarto: per 15-20 minuti ho avuto dolori al petto e alle braccia e sudavo tantissimo. Il mio medico mi ha portato subito in ospedale, abbiamo fatto tutti gli esami e abbiamo scoperto subito il problema: avevo tre arterie ostruite e potevo scegliere tra farmi mettere dei bypass o degli stent. Fortunatamente, la situazione non era così grave e ho potuto optare per la seconda ipotesi».

Brian May ha poi lanciato un messaggio ai fan: «Sono sempre stato in salute e in forma, mangio in modo salutare, vado sempre in bici e i valori della mia pressione sono perfetti. Eppure, mi è capitato questo piccolo inconveniente: anche se pensate di avere un cuore in salute fate dei controlli, ora anche io li farò periodicamente. Ora sto bene, ho solo un po' di dolori ma sempre per quel problema alla schiena. State tranquilli, non servono messaggi di vicinanza: sono ancora qui e sto benissimo». Il chitarrista ha anche citato il titolo di un album dei Queen, 'Sheer Heart Attack' ('Puro attacco cardiaco'): «La scelta di quel titolo mi ha sempre preoccupato, temevo che potesse offendere la sensibilità di chi era stato realmente vittima di infarto. Ora sono un po' più sollevato, perché anch'io faccio parte di quel club, e non lo trovo più offensivo. Statemi bene, gente! Forse i problemi alla schiena sono la conseguenza di aver portato per 50 anni pesanti chitarre a tracolla, ma ne è valsa la pena!».
 

Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Maggio 2020, 22:06
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