Billie Eilish, esce il nuovo album: note e lacrime di una ragazza (quasi) felice

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di Mattia Marzi

Sono lacrime di gioia o di disperazione, quelle che Billie Eilish versa sulla copertina del nuovo album, Happier Than Ever, in uscita domani? La felicità del titolo è reale oppure c'è un sottotesto da decifrare? Come si risponde ad un successo destabilizzante come quello che ha stravolto la vita di una diciassettenne - l'età che aveva quando uscì When We All Fall Asleep, Where Do We Go?, 6,3 milioni di copie vendute in tutto il mondo e cinque Grammy Awards vinti - facendola diventare l'emblema del nuovo pop internazionale, con attestati di stima da parte di giganti come Paul McCartney, l'ex Nirvana e oggi frontman dei Foo Fighters Dave Grohl, Billie Joe Armstrong dei Green Day?

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Billie Eilish, il libro fotografico

Che donna è oggi quella ragazzina cresciuta troppo in fretta, protagonista degli scatti del libro fotografico - l'unico autorizzato - uscito a maggio? Cosa le passa per la testa? Ad alcune di queste domande Billie Eilish ha risposto nelle poche interviste concesse in occasione dell'uscita del secondo disco, che arriverà sulle piattaforme allo scoccare della mezzanotte: «Ho odiato uscire di casa, partecipare agli eventi, essere riconosciuta. Volevo solo fare l'adolescente», ha confessato al Los Angeles Times, il giornale della sua città. Alle altre risponde con le nuove canzoni, 16 in tutto. La cantautrice, oggi 19enne, non si è risparmiata quanto a rivelazioni e confessioni. Nei testi parla di mancanza di autostima. E soprattutto di violenze - psicologiche e non solo - subite. «Non fui io a scegliere di essere abusata, ho avuto dei traumi», canta in Getting Older, il brano che apre l'album: «Mentre la scrivevo mi veniva da piangere. Era rivelatrice». Di più non dice: «Ho avuto brutte esperienze. Ma vorrei evitare di ritrovarmi articoli su articoli su internet». Di abusi parla anche il singolo Your Power, uscito a fine aprile, 155 milioni di stream su Spotify (il video, girato nel deserto della Simi Valley, in California, conta 95 milioni di views su YouTube - il grosso serpente che l'avvolge rappresenta proprio le violenze subite). Nel 2019 la cantautrice, un'infanzia segnata da autolesionismo e pensieri suicidi (ne ha parlato nel film The World's a Little Blurry, uscito su Apple TV+ a febbraio, cronaca della sua ascesa), è andata in terapia: «Mi sono sentita rinascere: stavo meglio ed ero felice come non mai», ha detto alla rivista americana Rolling Stone.

 


Il paragone

Alcuni hanno provato a paragonarla a Britney Spears, che aveva 16 anni quando - lanciata dalla Disney - conquistò le scene con la hit Baby one more time: «Io per fortuna non ho avuto collaboratori che volevano approfittare di me», ha risposto lei.

Sulla copertina di Vogue, a maggio, la Eilish ha scelto di mostrare per la prima volta un po' di carne, lei che girava in tuta e felpe extralarge per ribellarsi alla sessualizzazione delle popstar. Una mossa che ha suscitato perplessità: «Devi fare ciò che ti fa sentire bene», si è giustificata. Polemiche anche per il presunto coming out sulla bisessualità affidato al video di Lost Cause (diretto da lei), uscito a giugno, con baci saffici: la comunità lbgtq+ l'ha accusata di queerbating, ossia di attirare l'attenzione mentendo su certe tematiche. Anche su questo lei, in passato legata al 26enne rapper americano 7:AMP, non si sbilancia: «Il pubblico deve rispettare il fatto che sto offrendo alcune informazioni e si deve accontentare. Il resto lo tengo per me», ha detto a Rolling Stone. Con suo fratello Finneas, 23enne genietto del pop già al suo fianco nelle lavorazioni del primo disco, stavolta hanno spaziato dal folk alla drum'n'bass, passando per il rap: «I discografici? Non hanno voce in capitolo. Siamo solo io e lui». Nelle ballate racconta di essersi ispirata alla grandissima Julie London: «Cercavo quel tipo di sentimento che metteva nelle sue interpretazioni».

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L'incontro

E a proposito di grandissime, produrrà il biopic su un'altra storica cantante americana, Peggy Lee. Ha appena registrato con la Los Angeles Philharmonic Orchestra nell'iconico anfiteatro Hollywood Bowl un concerto che andrà in streaming su Disney+ il 3 settembre. Due settimane dopo partirà il tour, in Europa nell'estate del 2022: per ora non sono previste tappe in Italia, ma il calendario non è chiuso (dopo Milano nel 2019, stavolta toccherà a Roma?). Intanto stasera incontrerà virtualmente i fan italiani che hanno pre-acquistato sul sito di Mondadori Happier Than Ever. L'attesa è finita.
 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Luglio 2021, 12:33
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