Sarà che la musica bella non fa invecchiare, ma gli Almamegretta i venticinque anni di Sanacore non li sentono proprio. E restando autentici, con il loro sound arabeggiante, drum ‘n bass amato anche dai Massive Attack, rimasterizzano il disco - che esce oggi con nuova veste tutta moderna (mixato da Sherwood e Montgomery a Londra) - premiato allora con la targa Tenco. E aggiungono due inediti “Tamms Dub” e “Heartical Dub”: un dub prodotto da D.raD., membro del gruppo morto in un incidente stradale nel 2004, e un pezzo strumentale mixato sempre da Adrian Sherwood. Dalla fine degli anni ’80, eccola ancora qui la band napoletana. Ed è un piacere sentire raccontare la loro storia da Raiz, voce del gruppo, e Gennaro Tesone, batterista e fondatore.
E nozze d’argento furono.
«E chi lo avrebbe mai detto? Sanacore è classico, restaurato oggi con suoni moderni. I mesi esiliati a Procida, il mare, la musica giamaicana, le risate, i litigi. Ci ricordiamo tutto di quei momenti in cui è nato. Nel 1994».
Gli inediti?
«Sono brani che non hanno trovato prima altra collocazione.
Napoli è ancora ricca musicalmente.
«Dice la sua. I giovani rapper e trapper sono bravi, ma c’è omologazione. Noi abbiamo vinto la sfida: fare musica restando originali»
Sanremo per voi significa tre targhe Tenco e un Festival.
«Tenco lo rifaremmo all’infinito. Il Festival, meno. L’esibizione è bella, ma è più tv che musica. È lontano da noi. Magari si può dire che lo diciamo perché siamo arrivati ultimi».
Vabbè, ma gli ultimi saranno i primi.
«(Ridono). La vittoria è essere arrivati qui. A riascoltare Sanacore dopo 25 anni. Prossima sfida è il tour (che aspettiamo con trepidazione). E un nuovo disco di inediti (già pronto)».
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Ottobre 2020, 11:55
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