Addio Castrocaro: niente voci nuove quest'anno. Va deserto il bando per organizzare il Festival

Addio Castrocaro: niente voci nuove quest'anno. Va deserto il bando per organizzare il Festival

di Totò Rizzo

Microfoni (e telecamere) spenti quest’anno a Castrocaro. L’edizione 2022 del Concorso Voci Nuove, che dava diritto a un contratto discografico ma soprattutto, prima che esistesse Sanremo Giovani, all’accesso al Festival di Sanremo, non si farà. È andato infatti deserto il bando di gara per l’affidamento dell’organizzazione della kermesse che dal 1957 ha segnalato tra i suoi vincitori (ma anche tra i vari esordienti in gara) tanti artisti in erba che sono diventati popstar e non soltanto in Italia.

Dopo la rottura dei rapporti tra il Comune di Castrocaro – che detiene il marchio del Concorso Voci Nuove – e la società romana Arcobaleno Tre che si era fatta carico delle ultime tre edizioni, nessuno ha voluto prendersi questo impegno.

Nonostante Castrocaro fosse già in affanno da alcune stagioni (Sanremo Giovani aveva già dato un brutto colpo alla rassegna e negli ultimi tre lustri anche i vari talent televisivi sono via via diventati bacini attraverso i quali il “festivalone” di febbraio ha attinto), il Concorso Voci Nuove della cittadina termale romagnola è stato un marchio storico della musica leggera italiana.

Dal Festival di Castrocaro sono usciti fuori – per citare solo i vincitori – nomi come  quelli di Carmen Villani, nel 1959, Gigliola Cinquetti (che salì sul podio nel 1963 e nel gennaio del ’64, ad appena 16 anni, approdò a Sanremo trionfando con "Non ho l’età”, primo posto che bissò lo stesso anno all’Eurofestival),  Giuni Russo (che quando partecipò e arrivò prima nel ’67 si faceva ancora chiamare col suo vero nome, Giusy Romeo), Alice (che nel 1971 era ancora Carla Bissi), Michele Zarrillo nel 1979, Luca Barbarossa nel 1980, Zucchero nel 1981, e ancora Fiordaliso nel 1982 e Silvia Salemi nel 1995.

Ma anche tra quelli che hanno solo partecipato ma non sono arrivati sul podio o sono stati esclusi dalla serata finale ci sono nomi che hanno fatto la storia della nostra canzone, da Caterina Caselli a Iva Zanicchi, a Fiorella Mannoia. «Ha vinto Castrocaro» oppure «arriva da Castrocaro» sottolineavano i presentatori del Festival di Sanremo quando introducevano le nuove ugole sul palcoscenico del Casinò o dell’Ariston, sapendo che quella vittoria o quella partecipazione alla gara romagnola (dopo anni di gavetta nelle balere, nei dancing o nei pianobar) erano un ottimo biglietto da visita.

E a proposito di presentatori, il Festival di Castrocaro ha vissuto del meglio anche con i suoi anfitrioni: da Enzo Tortora a Mike Bongiorno, da Pippo Baudo a Fabrizio Frizzi, da Claudio Cecchetto a Paolo Bonolis, da Giancarlo Magalli allo stesso Amadeus.

Quest’anno dunque riflettori spenti e niente canzoni, dopo 65 anni di musica, radio, tv, inviati di varie testate, fotografi, pubblico in gran spolvero vacanziero; solo lo scroscio dell’acqua nelle piscine termali resta così, come accade da metà Ottocento, l’unica certezza della piccola, tranquilla cittadina di provincia.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Luglio 2022, 16:59
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