Riecco gli Abba con Voyage: primo disco dopo 40 anni. «Cantiamo le nostre speranze»

La band svedese ci riprova

Riecco gli Abba con Voyage: primo disco dopo 40 anni. «Cantiamo le nostre speranze»

di Paolo Travisi

ROMA - Agnetha, Björn, Benny, Anni-Frid. Dalle iniziali dei loro nomi, nacquero gli Abba. Quasi 40 anni dopo l'ultimo disco, eccoli, di nuovo insieme in Voyage, un viaggio nel tempo, che scorre nella realtà, ma può farci tornare agli anni 70 ascoltando l'album. Le voci femminili inconfondibili, i cori a quattro voci, quei suoni tra ballate pop, bassi da disco, flauti e chitarre da folk nordico, sono il richiamo perfetto per i fan degli Abba, orfani di un loro disco dal 1982, quando uscì The Visitors.
Per decenni gli estimatori si sono dovuti accontentare di cantare le loro hit al cinema, nei due film con Meryl Streep e a teatro col musical Mamma Mia. Fino ad oggi, giorno in cui Voyage esce nel mondo, con 10 brani scritti dalla coppia maschile e cantati da Agnetha e Anni-Frid, a cui si aggiungono nei cori anche Bjorn e Bennu; le canzoni «sono un riflesso della nostra vita degli ultimi 40 anni, ci sono le conoscenze acquisite e le speranze», dicono i due autori nell'unica intervista video rilasciata alla PBS. Tutte inedite, tranne Just a Notion registrata nel 1978 «tra l'album Abba e Voulez-Vous, avrebbe dovuto essere incluso in quest'ultimo. Perché abbiamo deciso di non includerlo? Col senno di poi, non ho una risposta precisa», considera Björn Ulvaeus, ma «è una canzone estremamente divertente e speriamo vi divertirete ascoltandola in questi tempi difficili». Nei due singoli precedenti, I still have faith in you e Don't shut me down, ritroviamo il puro concentrato degli Abba «canzoni su di noi, su dove siamo oggi nella vita», raccontano ancora alla Pbs. Little things celebra il Natale magico dei bambini, la malinconica I can be a woman parla di rimpianti amorosi, Keep an eye on Dan della difficoltà di separarsi quando si è genitori, Bumblebee celebra il volo libero di un calabrone «mentre si è chiusi in un giardino» e anticipa l'ultima traccia Ode to freedom, un inno alla libertà che tutti dovremmo cantare in tempo di Covid. Magari ai live al Queen Elizabeth Olympic Park di Londra, dove a partire dal 27 maggio, sul palco saliranno gli Abbatars, avatar digitali, in cui - grazie agli effetti speciali mai visti in un concerto - gli spettatori vedranno cantare gli Abba di 40 anni prima.
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Ultimo aggiornamento: Sabato 6 Novembre 2021, 10:59
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