Samuele Bersani torna dopo 7 anni tra synth e musica d'autore

Samuele Bersani torna dopo 7 anni tra synth e musica d'autore

di Rita Vecchio
Titolo del disco di Samuele Bersani è Cinema Samuele, proprio come se fosse cinematografia di ricordi, storie, vita. E la copertina è cervellotica: la sagoma nera a mezzo busto (la sua), mosaico di infinite tematiche. Samuele Bersani, bentornato! Ci avrà messo pure sette anni da Nuvola numero nove per rimettersi in pista con un album che se ne frega delle scadenze discografiche, che non ha paura di mischiare pop ed elettronica alla canzone d'autore, chitarre elettriche a synth, pianoforte e archi. Brani coraggiosi che non intendono diventare tormentoni dove il cantautore bolognese è regista, attore, narratore.

Dalla prima traccia Pixel a Distopici (ti sto vicino): dieci frame di un film che parlano di ecologia, consumismo digitale, società malata, deboli, riscatto, amore e malinconia. Ognuno con una storia propria, musica e linguaggio accurato. Suoni onomatopeici per simboleggiare i grilli che cantano i dischi dell'estate (Scorrimento verticale). E come in un film, immancabili i titoli di coda. Si leggono i nomi di Paolo De Francesco che ha disegnato la copertina (la scritta Andrà tutto bene, l'orologio della stazione della sua Bologna fermo sulle 10.25) e di Pietro Cantarelli che lo ha arrangiato e prodotto. Questo disco è davvero una lucciola in mezzo a un blackout (Harakiri). Ma soprattutto è Un disco di Samuele Bersani. Finalmente. Ciak si suoni!
Ultimo aggiornamento: Venerdì 2 Ottobre 2020, 12:23
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