Masterchef Italia: assegnati i primi 5 grembiuli bianchi. Tutti pazzi per Jia Bi la cinese di Bari

Masterchef Italia: assegnati i primi 5 grembiuli bianchi. Tutti pazzi per Jia Bi la cinese di Bari

di Ida Di Grazia

Masterchef Italia: assegnati i primi 5 grembiuli bianchi. Tutti pazzi per Jia Bi la cinese di Bari. I fuochi si sono finalmente riaccesi nella cucina di MasterChef Italia, tornato giovedì sera su Sky e NOW TV con i primi due episodi della decima stagione.

 

Leggi anche> Masterchef Italia 10: si parte giovedì. Dalle selezioni via zoom alle prove a sorpresa ecco tutte le novità di questa edizione

Miglior debutto delle ultime 5 edizioni per Masterchef Italia andato in onda giovedì sera. I primi due episodi della nuova stagione del talent culinario prodotto da Endemol Shine Italy per Sky hanno totalizzato una media di 1.073.265 spettatori medi (su Sky Uno/+1 e on demand), in crescita del 16% rispetto al debutto dello scorso anno. Il primo episodio ha totalizzato 1.203.512 spettatori medi e il 3,76% di share (+17% rispetto alla precedente edizione), con il 71% di permanenza e 1.686.369 contatti; il secondo 943.018 spettatori e il 4,79% di share (+15% nel confronto con l’omologo della scorsa stagione), con il 66% di permanenza e 1.424.485 contatti. 

Come da tradizione, l’entrée dello show corrisponde alla lunga sfilata di aspiranti chef al cospetto dei tre giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli che, seduti al loro sgabello, hanno espresso i loro primi giudizi nei Live Cooking di questa edizione. Una lunga sfilata di appassionati di cucina provenienti da tutto il mondo, con i loro sogni e le loro storie. Ma soprattutto con i loro piatti  grazie ai quali hanno cercato di farsi conoscere dai tre chef stellati in giuria.

Le selezioni di questa edizione, al centro degli episodi di ieri, sono state ancor più dure: all’arrivo in studio, gli aspiranti MasterChef hanno trovato una dispensa grandissima in cui fare la spesa, non avendo la possibilità di portare nulla da casa, e in molti casi si sono persi cercando gli ingredienti necessari per la creazione dei loro piatti. Confermato anche quest’anno il meccanismo dei grembiuli, ma con una novità: con il consenso unanime dei tre giudici si diventa già componente ufficiale della Masterclass; con due si su tre si conquista il grembiule grigio e si accede allo step successivo, le sfide per giocarsi il posto nella classe; con una sola approvazione si torna invece a casa, a meno che lo chef che ha votato a favore non decida di scommettere in prima persona apponendo la propria firma su quel grembiule grigio, dando quindi la possibilità al cuoco amatoriale di accedere alle sfide.

Tra i vari aspiranti concorrenti apparsi ieri, sono già stati assegnati i primi 5 grembiulil bianchi col proprio nome: Ilda, 43enne di origini albanesi e residente a Novara, che ha conquistato i giudici con dei passatelli in brodo di pesce; l’altro novarese Antonio, competitivo 26enne dottorando in chimica degli alimenti, che ha messo d’accordo tutti con una spigola con funghi porcini trifolati, una salsa al gorgonzola e un concentrato di brodo di paniscia; Alessandra, 29 anni cagliaritana, studentessa di Giurisprudenza, che ha preparato della pasta lorighittas – formato molto particolare, simile a degli orecchini, tipico di una zona molto ristretta della Sardegna – con ragu di agnello, crema di pecorino e zafferano; Azzurra, 37 anni di Palermo, supervisore di casinò a bordo delle navi da crociera, promossa a pieni voti insieme al suo piatto di gyoza ripieni di melanzane arrostite su salsa di pomodoro e olio al basilico con quenelles di ricotta; Irish, 25enne di Bassano del Grappa, con i suoi ravioli del plin.

Loro cinque sono già componenti ufficiali della Masterclass di questa stagione.

Tra gli altri, hanno ricevuto due sì e un no e ora affronteranno le sfide: Igor, 42 anni di Vicenza, che ha proposto gnocchi, burro, timo alle note d’arancia; Francesco, 34enne maître di sala nei mesi estivi di Bellaria Igea Marina, promosso con i suoi cappelletti ripieni di passatelli su crema al formaggio con vongole, pomodorini e gel di vino bianco. Tutti pazzi per Jia Bi e il suo mix tra Cina, le sue origini, e Puglia, sua terra d’adozione, che ha proposto ai giudici dei cavatelli con sugo di vongole, seppia e pomodorini; l’ingegnere meccanico Filippo e il suo branzino scottato su crema di patate al basilico con cavoli, amaretto e pinoli tostati; Giuseppe, 36enne idraulico di Firenze, che ha sottoposto al parere dei giudici degli spaghetti alla chitarra con cacciucco; la 21enne Irene, di Roma, con i suoi pomodori con il riso rivisitati e chiusi in ravioli; Valeria, cameriera di Vasto ma residente a Campobasso, presentatasi con dei cavatelli su crema di patate con cicoria e cozze; Cristiano, romagnolo trapiantato a Bologna, che ha impiattato la “spoja lorda” ripiena di caprino, parmigiano e uova con porri, guanciale, pinoli e fiori di zucca; Barbara, che ha preparato un piatto senegalese composto da filetto di manzo e riso basmati su crema di arachidi con zenzero e senape; Max, 63 anni, scrittore ed ex giornalista americano ma ormai romano d’adozione, che ha preparato un trancio di pesce spada alle spezie con finocchio in emulsione di olio, arancia e aceto; Corinna, proveniente dalla Repubblica di San Marino, che si è fatta conoscere con cappellacci ripieni di ricotta, limone e prezzemolo in salsa di acqua delle vongole e limone; Sedighe, ragazza di origini iraniane ma ora residente a Venezia, che ha portato proprio un piatto della sua terra natìa: melanzane stufate con cipolle, pomodori e menta e salsa di yogurt, cetrioli e noci; Fabrizio, di Roma, comandante pilota di una compagnia aerea, che ha proposto delle “Linguine emozionate”, ossia linguine risottate con brodo agli agrumi, dadolata di spigola e zeste d’arancia; Francesco, 59 anni, con la sua ricetta “Alla ricerca del tempo futuro” composta da gnocchi di patate con dadolata di branzino, zucchine ed erba cipollina; Marco, 31 anni romano, disoccupato, e il suo risotto alle cozze con scorza di limone.

Infine, accedono al secondo step grazie alla firma del giudice sul grembiule grigio: Daiana, giovane avvocato siciliana che con i suoi cavatelli freschi in timballo di melanzane su salsa di pomodoro con panna, ricotta salata e basilico, ispirati dalla classica pasta alla Norma, ha ottenuto la firma di Cannavacciuolo; Monir, di Bevagna (Umbria), nato e cresciuto in Italia da genitori marocchini, che ha preparato delle tagliatelle con cozze, vongole, seppie e pomodorini che hanno conquistato Giorgio Locatelli; ed Eduard, commesso 29enne originario di Santo Domingo e ora residente a Verona, che con il piatto della sua infanzia - branzino scottato su crema di patate con carbone di cipolla ed emulsione di lime e passion fruit - ha colpito Bruno Barbieri, schieratosi dalla sua parte mettendoci la firma.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Dicembre 2020, 15:24
© RIPRODUZIONE RISERVATA