Apocalisse zombie a Rebibbia, ecco 'Dodici'
di Zerocalcare: "Devo convivere col successo"

Apocalisse zombie a Rebibbia, ecco 'Dodici' ​di Zerocalcare: "Devo convivere col successo"

di Valeria Arnaldi
Sono trentamila le copie vendute, altrettante quelle in ristampa. Numeri da capogiro per Dodici, quarto libro di Michele Rech, in arte Zerocalcare, per Bao Publishing.





Ambientata a Rebibbia, una storia di zombie, perché “Sono la mia passione fin da bambino ma anche una similitudine della vita di alcune borgate romane dove non succede mai niente e le giornate sono lente come zombie”. Lenti a muoversi, ma veloci nel consacrarlo re di Lucca Comics.

Ti aspettavi questo successo?

«No, sono pessimista, temo sempre i resi delle librerie, sono ancora superscettico. A Lucca tanti hanno fatto file di oltre quattro ore sotto il diluvio per un mio disegno. Mi ha messo l’ansia pensarli sotto la pioggia. Ho capito che devo imparare a gestire la cosa».

Primo libro non autobiografico, il protagonista è l’amico Secco, non il tuo alter ego: Dodici era un banco di prova, soddisfatto?

«È quello che ha venduto di più ma anche il più criticato, continuo a viverlo come prova, è uscito da poco, devo attendere i feedback. Io sono soddisfatto, è ciò che avevo in testa e ha svolto benissimo la funzione di farmi staccare da altre storie e divertirmi».

Il prossimo titolo?

«Mi concentrerò su un libro diverso, che racconterà parte della storia della mia famiglia. Avrà una gestazione lunga, magari un anno. Nel frattempo continuerò a pubblicare le altre storie on line».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Novembre 2013, 09:30
© RIPRODUZIONE RISERVATA