In treno con Ken Follett per svelare
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In treno con Ken Follett per svelare i segreti dello scrittore cult

di Alessandra De Tommasi
​ROMA – Ogni libro è un viaggio, ma salire letteralmente su un treno con lo scrittore è qualcosa di molto diverso. Ken Follett, autore da 150 milioni di copie nel mondo, ha condiviso il tragitto Roma-Milano con Italo assieme alla stampa, ai lettori e ai passeggeri per raccontare il romanzo I giorno dell’eternità, in libreria per Mondadori. Il libro, terzo e ultimo della Trilogia The Century, dedicata al Novecento, dopo La caduta dei giganti e L’inverno del mondo, conclude un percorso avvincente e catapulta in un’avventura dal fascino sempre nuovo.



Il 65enne britannico, col fascino e la cordialità che lo contraddistinguono, ha risposto ad ogni tipo di domanda senza risparmiarsi. Dalle abitudini di scrittura alle opinioni politiche, ha ripercorso la sua storia tra una stazione e l’altra rendendo il racconto “on the road”, per poi concedersi al firmacopie e alle foto di rito. Con una promessa ben precisa: interagire sempre in maniera diretta con chiunque avesse voglia di confrontarsi con lui (abbiamo le prove e ve le mostriamo, quindi provateci via Twitter: @KMFollett).







La Trilogia The Century diventerà nel 2016 una serie tv prodotta da Sony Pictures e il canale statunitense ABC. Tra gli ingredienti che non devono mancare ci sarà, com’è successo in passato, un suo cameo?



(Ride) Non credo che il mio cameo sia un requisito fondamentale, ma chissà! Quello che conta per me è che si mantenga un’apertura di vedute nell’approccio alla trilogia. Non vorrei un suddivisione rigida che imponga tre stagioni, una per ogni libro, vorrei che si continuasse ad esplorare il materiale per il maggior numero di puntate possibili.



Ha già mandato alla produzione la sua lista con gli attori che vorrebbe nel cast?



Quando si legge un libro ognuno si crea un’immagine mentale ben precisa su come debba essere fisicamente un personaggio. Finora nei miei adattamenti sono stato fortunato con gli interpreti. Capita che sentendo il nome di un attore si pensi che non combaci con l’idea personalissima sul protagonista. Per me conta la bravura: un attore di talento ti convince in 10 secondi di saper indossare quei panni e ti fa dimenticare tutto il resto.



È vero che suona ancora in una band?



Si chiama Dam Right I Got the Blues e facciamo le prove in studio di registrazione ogni lunedì sera: è insonorizzata quindi ci divertiamo a suonare a tutto volume. Capita che poi ci chiedano di suonare ad un matrimonio o ad una serata di beneficienza e noi diciamo di sì, ma a titolo gratuito: vuoi mettere l’adrenalina di salire sul palco ed esibirti per centinaia di persone tra cui molte belle ragazze che si scatenano?



A proposito di donne, i suoi personaggi femminili hanno molti tratti simili?



Sì, sono intelligenti, coraggiose e sexy: hanno nomi diversi ma queste caratteristiche sono comuni perché incarnano declinazioni varie di mia moglie Barbara!



Cosa le piace bere e quale Bond Girl inviterebbe ad unirsi a lei?



Mi piace bere il bourbon mentre ascolto il blues ma non saprei quale scegliere: una delle fidanzate di 007 andrebbe benissimo!



La sua reazione alla visita di Papa Francesco nel Regno Unito ha fatto scalpore…



Io provengo da una famiglia religiosa, da ragazzo ho letto tutta la Bibbia ma a 16 anni ho smesso di credere, ma capisco il bisogno della gente di aver fede anche se io non lo provo. Penso che Papa Francesco sia un brav’uomo, ha capito i danni precedenti e ha messo in moto un cambiamento radicale.



Perché ha un debole per i social media?



Mi permettono un riscontro immediato, capisco cosa piace ai lettori e rispondo alle critiche anche negative. Il bello della lettura è anche alzare il telefono per chiamare un amico a cui parlare di un libro che ti ha entusiasmato: condividere quest’esperienza è fondamentale.



È vero che i giovani si annoiano alla svelta davanti a romanzi lunghi?



Non ci credo: ricordate quanti bambini erano fuori dalle librerie in coda per l’ultimo Harry Potter? Pensate a saghe altrettanto amate come Twilight o Hunger Games: l’attenzione cala solo se un libro è noioso. A me i lettori scrivono che I pilastri della Terra sarebbe dovuto durare di più. Quando ami qualcosa non vuoi che finisca…


Ultimo aggiornamento: Domenica 7 Dicembre 2014, 16:28
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