Le Iene, come ragiona un pedofilo? I racconti choc di un 52enne: «La bocca è calda...»

Le Iene, come ragiona un pedofilo? I racconti choc di un 52enne: «La bocca è calda...»
Prostituzione minorile e pedofilia sono due problemi annosi della società moderna, soprattutto con l’avvento di internet dato che i mezzi per adescare minorenni sono sempre più facili, e nello stesso tempo ragazzini e ragazzine si fanno attirare dalla possibilità di fare soldi facili. Le Iene raccontano le storie di Carlo, un 52enne che contatta in rete ragazzi minorenni, e di Michael, un minorenne "prostituto". Michael racconta di aver avuto il suo primo rapporto sessuale a 13 anni con un uomo adulto: dopo aver ricevuto 70 euro, ha capito di poterne fare un lavoro. Carlo, dall’altra parte, si giustifica dicendo che, quando contatta i ragazzi sembra che abbiano 18 anni, ma quando sei lì è difficile mollare.

L’inviata Veronica Ruggeri li intervista entrambi. Il minorenne racconta di avere 2-3 rapporti al giorno tramite alcune applicazioni, tipo Tinder o Grindr: «Di solito avviene tutto in giornata, ti chiedono in che zona sei, poi pianifichi l’incontro», racconta. Carlo, 52 anni, confessa invece di aver avuto il primo incontro a pagamento a 35 anni, con un ragazzino di 13-14 anni: «Mi ha chiesto 30 euro - dice - possono chiederti anche fino a 80 euro. Il minorenne ti può far godere tanto, sono più versatili, lo prendono e lo danno. È eccitante, anche quando ti fanno un rapporto orale».

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Il racconto choc continua con i particolari: «Cosa c'è di diverso nel fare sesso con un minorenne?», chiede la Ruggeri. «È più stretto, cambia l’odore, il sapore, la bocca è più calda» dice Carlo, che confessa di aver avuto a che fare anche con dei bambini. «Ti fanno cadere nella trappola: ti fanno credere che siano maggiorenni, poi vai a casa e ne hanno 13 o 14. Ma quando vedo un ragazzo, diciamo 14enne che si presenta, un bel fisico… Io non riesco a resistere e ci vado. Quando sei lì è difficile mollare, me ne sono capitati tanti».

Il servizio finisce con le giustificazioni dell’uomo, che per lo psicologo contattato dalle Iene sanno di autogiustificazione legata ad una patologia, quasi una specie di autoprotezione: Carlo si definisce un educatore, perché spiega ai ragazzini che incontra l’omosessualità, consiglia loro di mettere il preservativo e di non andare con gli uomini adulti. Poi dice di avere due figli e una moglie che non sanno nulla. L’inviata gli dice che ha un problema e deve farsi aiutare, lui prima promette di farlo, poi cambia idea: Le Iene lo denunciano allora alla Caramella buona, un’associazione anti-pedofilia.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 7 Giugno 2018, 16:07
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