L'invalido al 100% che può camminare da solo e portare la macchina: la legge lo consente, ecco perché

L'invalido al 100% che può camminare da solo e portare la macchina: la legge lo consente, ecco perché
Invalido al 100%, come riconosciuto dall'Inps, ma in grado di camminare da solo e guidare l'auto: è questa la strana vicenda raccontata da Matteo Viviani per Le Iene di un uomo della provincia di Lecce che si è visto riconoscere l'invalidità dopo essere rimasto ferito in un inseguimento con i carabinieri, avvenuto nel 2009. Antonio Epifani, nel momento di essere arrestato con l'accusa di estorsione, era fuggito fino a correre lungo alcuni campi, in cui ha avuto una colluttazione con Michele, uno dei carabinieri che lo stava inseguendo a piedi.

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Le due versioni di questa storia sono contrastanti. l'ex carabiniere sostiene di essere stato scaraventato contro un muro a secco e che Epifani, nel tentativo di scavalcarlo, sarebbe inciampato e caduto rovinosamente dentro una buca, rimanendo privo di sensi. Quest'ultimo, invece, sostiene di essere stato colpito a calci al volto nel tentativo di essere immobilizzato. Nonostante il primo referto medico non lasciasse pensare a gravi conseguenze, alla fine Michele fu condannato e costretto a risarcire Epifani attraverso il pignoramento dello stipendio e della casa.

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La storia non finisce qui: a casa di Michele, qualcuno lascia nella buca della posta una chiavetta usb contenente alcune foto e video di Epifani che, dopo quella vicenda, fu riconosciuto invalido al 100% e incapace di lavorare, ma compie attività quotidiane normali come guidare l'auto, andare al bar o lavorare nei campi. Michele, a questo punto, decide di denunciare tutto alla Procura ma anche Le Iene hanno voluto vederci chiaro. In alcune occasioni, infatti, Epifani cammina con una stampella, altre volte anche senza, ma quando deve presentarsi in tribunale usa il deambulatore. Quando Matteo Viviani lo intercetta, l'uomo spiega: «Non è che se sono invalido al 100% devo stare sulla sedia a rotelle, posso muovermi, ma alcune azioni per voi semplici mi sono impossibili. La mattina è mia moglie a vestirmi, non riesco neanche ad abbottonarmi». Tutto confermato anche dal suo avvocato e dalla sede centrale dell'Inps, che spiegano: «L'invalidità totale non sempre corrisponde ad una invalidità biologica. Lì si tratta solamente di verificare l'abilità al lavoro, che in questo caso non è stata ravvisata. Anche l'accompagnamento non significa che debba avere un accompagnatore che lo sostenga, ma è un indennizzo per la famiglia che deve passare ore per occuparsi di lui».

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A questo punto, Viviani si è rivolto alla direzione provinciale dell'Inps di Lecce, che dopo un mese e mezzo ha fornito risposte generiche ed evasive. Intanto, però, Michele ricorda l'incubo che lo perseguita da quel 15 aprile 2009: «Non ho più futuro, la mia famiglia non ha più futuro. Caddi in depressione e iniziai a bere, poi ho capito che non ne valeva la pena. Però sono tempi durissimi, la mia famiglia è distrutta e per risarcire quell'uomo abbiamo dovuto vendere anche le nostre fedi nuziali».
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Marzo 2023, 17:54
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