La stagione dei talk politici in prima serata va avanti anche in estate. Senza le star in vacanza – Vespa, Gruber, Palombelli, Floris, Formigli, Del Debbio, Giordano e Berlinguer – ma con gli stakanovisti Brindisi, Gentili, De Gregorio e Parenzo che non mollano neanche un centimetro di spazio. Un capitolo a parte meritano Porro e Mentana sempre pronti a tornare dalle vacanze per andare in onda. “In caso di necessità rompere il vetro”, sembra la frase più adatta ai due.
Tuttavia anche in estate ci sono delle critiche da fare. Oltre agli ospiti faziosi che si continuano a invitare in barba al telespettatore, ecco che sta diventando una caduta di stile il collegamento con la piazza. Non certo per il principio – sempre ammirevole – bensì per la scelta dei personaggi a cui viene data la possibilità di parlare davanti a un microfono e a migliaia di persone. Personaggi arroganti che trattano gli altri interlocutori a pesci in faccia. Un fiume in piena difficile da arginare, soprattutto se – come è accaduto a Zona Bianca il 18 luglio - non sentono il collegamento con lo studio. E così al telespettatore non resta che assistere al festival del qualunquismo arrogante.
Va apprezzato invece il lavoro di Rai3. I talk della terza rete Rai hanno alzato l’asticella. Filorosso affidato alla conduzione di Giorgio Zanchini è ben fatto. Ospita un dibattito con persone qualificate e non con i soliti noti invitati allo scopo di creare la gazzarra, come invece fanno a Rete4. Ma il migliore talk di Rai3 resta Dilemmi con Gianrico Carofiglio che per arbitrare le sfide tra gli interlocutori si è munito di cronometro. Tempi limitati per sostenere la propria tesi e senza parlare sull’altro. Come se fossimo in parcondicio in un faccia a faccia tra candidati alle elezioni. Così ci piacciono i talk. Almeno si salvaguarda l’udito.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Luglio 2022, 07:20
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