Claudia Gerini al Giffoni Film Festival: "Alle mie figlie insegno a prendersi i diritti che ci spettano"

Claudia Gerini al Giffoni Film Festival: «Alle mie figlie insegno a prendersi i diritti che ci spettano»

di Alessandra De Tommasi

Claudia Gerini “a rete unificate”: la lista dei progetti in uscita è talmente lunga che l’attrice romana ha deciso persino di rivelarli “a puntate”. Non solo Diabolik, insomma, ma anche il debutto alla regia di Alessandro Leo (Lasciarsi un giorno a Roma), Sulla giostra di Giorgia Cecere (in uscita nel 2022), Mancino naturale di Salvatore Allocca, Per tutta la vita di Paolo Costella, The maestro di Roland Joffè e C’è scappato il mostro di Massimo Cappelli. O almeno così spiega, sorridendo, al Festival per ragazzi di Giffoni (21-31 luglio), che descrive come “tutto disinfettato e tranquillone rispetto alla mia ultima partecipazione nel 2015”. La battuta segue in parte le dichiarazioni recenti in cui ha rivelato che, a differenza della figlia diciassettenne, ha deciso di non vaccinarsi, per paura di una trombosi in seguito a complicazioni precedenti: “Quello che dovevo dire l’ho detto, non sono contraria ma sono fatti miei, parliamo di cinema”. Detto fatto.

Qual è il primo ricordo da bambina legato alla recitazione?

Ricordo che sognavo di fare la ballerina e immaginavo di fare danza, a 8-9 anni, dicevo addirittura a mia sorella che a scuola invece di educazione fisica ci facevano ballare, ma era tutta una fantasia, perché mamma, per praticità ci aveva iscritte a nuoto mentre io ne volevo sapere. E infatti a 14 anni quando ero un po’ autonoma finalmente mi sono iscritta alle lezioni, come ho sempre desiderato.

Nel frattempo allo stabilimento balneare di Ostia dopo cena io e gli altri bambini mettevamo in scena uno spettacolino.

Che tipo di rapporto ha con i social?

Spesso dimentico anche di averli seguo le pagine che mi fanno ridere ma li uso come scacciapensieri e se mi catturano scappo via.

Da mamma di due bambine, teme il mondo che stiamo lasciando loro?

Sono preoccupata, ma dobbiamo contare su di loro, mostrare quali diritti vanno conquistati. Noi donne non ci piangiamo mai addosso, ma abbiamo ancora tanta strada da fare perché il cammino è lungo. Il dolore fa parte della nostra natura, ma sanno di dover chiedere quello che spetta loro, sono il futuro ma soprattutto il presente.

Crede che i ruoli femminili si stiano ampliando?
Il ruolo della donna del cinema è cambiato, da “figlia di”, “moglie di” e “sex symbol” a qualcosa di diverso, che rispecchia come uno specchio l’evoluzione del femminile.

Si considera una donna ottimista?
Mi emozionano le piccole cose come il goal della squadra del cuore o una cena tra amici.

È fan di Diabolik?
Certo, è una leggenda e non vedo l’ora di vedere il film perché sono fan del fumetto, ma non so se nel secondo ci sarò, per la natura stessa del mio personaggio. Vedremo.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Luglio 2021, 21:19
© RIPRODUZIONE RISERVATA