Anna Valle al Giffoni Film Festival: "Il mio ritorno a Mediaset dopo 10 anni"

Anna Valle al Giffoni Film Festival: «Il mio ritorno a Mediaset dopo 10 anni»

di Alessandra De Tommasi

Con lo sguardo pieno di riconoscenza e commozione, Anna Valle ha presentato in anteprima italiana al Festival per ragazzi di Giffoni (21-31 luglio) il prossimo progetto, la fiction Luce dei miei occhi, dal 15 settembre su Canale 5 con Giuseppe Zeno. L’attrice torna così, dopo dieci anni d’assenza, a Mediaset, per poi trasferirsi di nuovo su Rai Uno per la serie Lea e i bambini degli altri con Giorgio Pasotti. Entrambi i progetti sono prodotti da Banijay. In un long dress classico nero, ma squisitamente elegante, ha abbracciato con lo sguardo i piccoli giurati della manifestazione campana raccontando emozioni e retroscena di un ritorno sul set pieno di regole ma anche carico di aspettative.

Chi è Emma, la protagonista di Luce dei miei occhi?
«È una coreografa che fa ritorno da New York perché riceve un bigliettino anonimo sulla figlia che credeva morta 16 anni prima. Lei è felice ma le manca un pezzo fondamentale. Non sa se la rivelazione sia vera ma ci vuole credere, insegue il sogno che è sempre stato lì: vorrebbe sapere che la sua Alice è viva».

Che ruolo ha la danza nella storia?
«La danza che vediamo non è quella classica, con le braccia e le gambe tese verso l’infinito ma quella contemporanea, che sprigiona la luce dentro di sé. Per Emma è un mezzo di sopravvivenza, un modo per raggiungere i suoi obiettivi anche se una parte nascosta della sua anima custodisce questo dramma segreto».

Cosa evoca in lei il titolo?
«Ognuno di noi ha una luce negli occhi ma non dobbiamo permettere a nessuno di spegnerla.

I giovani soprattutto e non devono scoraggiarsi. Nella vita è importante amare ed essere amati. E non mi riferisco al sentimento tra uomo e donna, ma a chiunque ci stia vicino, la cosiddetta famiglia che ti scegli».

Lei in chi la vede?
«Nella famiglia d’origine (papà, mamma, mio fratello e mia sorella) che sento tutti i giorni e cerco di vedere più che posso e in quella che ho creato con mio marito e i nostri due figli: è in loro che vedo la luce, li sento profondamente e di questo mi cibo. Il che non vuol dire sposarsi o procreare per forza: l’amore si declina in tanti modi e ognuno deve trovare il suo».

In cosa le somiglia Emma?
«Un personaggio ti deve piacere anche se non ti rispecchia, purché ti dia stimoli nuovi. Da alcuni punti di vista Emma è vicina a me per carattere: abbiamo entrambe passioni forti. Lei tende a voler risolvere i problemi da sola e pure io, anche se nel suo caso è per assenza di una famiglia.

Una curiosità: quanto ha dovuto lavorare per staccarsi dall’etichetta di Miss Italia?

All’inizio c’era del pregiudizio, non si pensava sapessi recitare e mi sentivo messa alla prova continuamente. Ho deciso di trasformare la situazione a mio vantaggio facendo vedere con dolcezza che sono preparata alla sfida. Non sempre mi è riuscita, ma ci ho provato: ho preso quello scetticismo per un incoraggiamento volontario.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Luglio 2021, 14:12
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