Debutto a Hollywood e poi ritorno nella sua città, Roma. Per Valerio Esposito, giovane regista dall’esperienza internazionale, tutto è iniziato nella mecca del cinema mondiale, Los Angeles, ma è nella città eterna, che ha voluto ambientare il suo secondo film, “Gold Diggers”, un thriller dark con un cast di altissimo livello, su cui spiccano i nomi di due premi Oscar, Murray Abraham, e l’indimenticato co-protagonista di “Arma Letale”, Danny Glover, insieme alla spagnola Paz Vega e agli italiani Marco Bocci e le gemelle Fontana.
Perché con un film di grandi ambizioni, è tornato a Roma?
«Sono tornato dagli Stati Uniti dopo 10 anni e ho voluto che Roma, il mio amore di sempre, fosse la protagonista, con tutto il rispetto per i grandi attori coinvolti nel progetto, ma la città con le sue location tiene insieme tutto il film».
Dove ha girato?
«Avevo voglia di farla vedere al mondo in tutto il suo splendore, per cui molte scene sono state girate in centro: Castel Sant’Angelo, Pantheon, palazzo Farnese, Fontanella Borghese, ma non sono immagini da cartolina, ho raccontato una Roma vera».
Come ha messo insieme un cast di questo livello?
«La storia che funziona è un primo requisito importante, poi il mio lavoro fatto all’estero da italiano, ha fatto il resto. Gli attori si fidano di più di chi ha lavorato in produzioni straniere».
Dall’America in Italia, come Muccino?
«L’America è troppo votata al business e l’Italia dal punto di vista lavorativo è troppo complicata, ma qui le relazioni umane sono insostituibili. Si lavora bene fuori, mantenendo la mentalità italiana».
Quando uscirà il film?
«Entro giugno finiremo di girarlo, dopo Roma, Dubai e Abu Dhabi, poi penseremo all’uscita al cinema, anche se prima vorrei portarlo in un festival importante».
Magari alla prossima Festa del cinema di Roma?
«Ad ottobre sarà pronto, sarebbe un omaggio alla città più bella del mondo».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Giugno 2022, 17:13
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