La vera storia della casa che ha ispirato "Up"
è commovente quasi quanto il film -Guarda

La vera storia della casa che ha ispirato "Up" è commovente quasi quanto il film
Ci sono poche persone che hanno resistito alle lacrime nei primi minuti del film Disney Pixar "Up", la storia di un amore che va oltre la vita che insegna a non perdere mai la forza di lottare per i propri obiettivi. Una storia così non poteva che ispirarsi a qualcosa di altrettanto tenace, e anche se il film risale ormai a sei anni fa, solo nelle ultime settimane si è venuti a conoscenza della sua genesi.



Edith Macefield naque in Oregon nel 1921 e la sua fu una vita interessante: dopo aver mentito sulla sua età per potersi arruolare nell'esercito. Arrivata in Inghilterra e scoperto che non era maggiorenne, rimase comunque nel Vecchio Continente per prendersi cura degli orfani di guerra.

Nel 1952 è tornata negli Stati Uniti, a Seattle, per accudire la madre malata, dalla quale ha poi ereditato una piccola fattoria. Nel 2006 a Edith è stato offerto un milione di dollari per vendere la sua casa vecchia 108 anni e vederla demolire per far spazio al progresso, ma la donna si è nettamente rifiutata e ha deciso di trascorrere i suoi ultimi anni nella casa di famiglia. "Non me ne voglio andare, non ho bisogno di soldi: il denaro non conta nulla", ha dichiarato la signora Macefield quando, man mano che attorno alla sua casetta si ergevano grattacieli, il suo caso ha attirato l'attenzione nazionale.







Per uno strano scherzo del destino, Edith è diventata molto amica di barry, il supervisore del progetto di costruzione che si era offerto di comprare casa sua. Per due anni Berry Martin si è preso cura di Edith accompagnandola dove desiderasse, assicurandosi che mangiasse e che non le mancasse nulla fino al momento della sua morte, nel 2008.



Martin ha venduto la casa ad una società che avrebbe dovuto sfruttare quello spazio per costruire, ma questa non è poi stata in grado di ottenere i finanziamenti necessari all'ampliamento e l'ha rimessa in vendita: l'asta scade il 20 aprile ed è molto difficile che l'aquirente la lasci in piedi.



Proprio per questo negli ultimi giorni centinaia di persone si stanno recando in pellegrinaggio presso la casetta, dove attaccano palloncini e biglietti e sperano in un miracolo.




Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Aprile 2015, 15:56
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