Un altro giorno, Giallini e Mastandrea: «Il nostro inno all'amicizia, tra dramma e risate»

Un altro giorno, Giallini e Mastandrea: «Il nostro inno all'amicizia, tra dramma e risate»

di Michela Greco
ROMA - «Tra i 20 e i 25 anni interpretavo il ragazzetto disagiato di periferia, tra i 25 e i 30 il precario, tra i 30 e i 35 il figlio in difficoltà col padre, tra i 35 e i 40 il padre in difficoltà col figlio, ora evidentemente è arrivato il ciclo della malattia». Con un misto di ironia e schiettezza, Valerio Mastandrea spiega così il fatto che, negli ultimi tempi, il suo essere attore lo abbia portato spesso nel territorio delle malattie se non, addirittura della morte. Dal ricoverato de La linea verticale di Mattia Torre al malato di Euforia, fino al ruolo di Domani è un altro giorno, di Simone Spada, in cui Mastandrea interpreta l'amico di Giuliano (Marco Giallini), attore e seduttore che ha deciso di rifiutare le ultime cure. Al cinema dal 28 febbraio, Domani è un altro giorno è il remake dell'apprezzato film spagnolo Truman di Cesc Gay, vincitore di cinque premi Goya. «Fare un remake di un film che ti ha commosso, colpito al cuore, fatto ridere e piangere è una sfida molto interessante per tutti noi», ha detto il regista. Anche nell'originale spagnolo, come qui, il terzo amico che saluta Giuliano, condannato dalla sua diagnosi terminale, è un cane.

Mastandrea e Giallini, amici di lunghissima data anche nella vita, nel film passano i loro ultimi quattro giorni insieme prima dell'addio definitivo: il primo torna dal Canada, dove ormai vive con la famiglia, per condividere con il secondo cene, incontri, ricordi e persino la scelta della bara all'agenzia di pompe funebri. Con loro anche la sorella di Giuliano, Paola, interpretata da Anna Ferzetti: «Noi tre ci conosciamo da tanto e questo ci ha aiutato a costruire i rapporti tra personaggi, a sentirci a casa», ha detto. Lo spazio per l'improvvisazione però, come ha detto Giallini, non è stato molto, «ma noi improvvisiamo anche nella vita, da una vita», ha commentato Mastandrea. La canzone di Ornella Vanoni che dà il titolo al film è qui interpretata da Noemi sul finale: «È un brano che parla di resilienza - ha spiegato la cantante - Per me è stato un grande onore far parte di un progetto come questo, con questi grandi attori. Io penso sempre domani è un altro giorno, in questa canzone ho messo in campo la mia voce e il mio vissuto». 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Febbraio 2019, 08:58
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