Sydney Sibilia e i pirati del mixer: «Erry? Produceva musica illegale ma è il più grande dj che ho conosciuto»

Intervista al regista di "Mixed By Erry"

Sydney Sibilia e i pirati del mixer: «Erry? Produceva musica illegale ma è il più grande dj che ho conosciuto»

di Mario Fabbroni

I pirati non hanno nomi da film. Si chiamano Enrico, Angelo e Peppe, vivevano a Forcella, nella Napoli dalle fondamenta greche dove il mare però non si vede. Eppure quei pirati ora sono in un film, loro che per anni hanno navigato senza leggi nel mare della musica da copiare e da portare in cassette sulle bancarelle del “falso originale”.
Perché “Mixed by Erry” è la vera storia della musica che passa di nastro in nastro, da quelli autentici delle case discografiche fino alle cassette in plastica da infilare nelle autoradio. Audiocassette piratate, appunto, ma che hanno risposto alla enorme voglia dei giovani degli anni Settanta e Ottanta, con pochi soldi in tasca ma grandi sogni.
«Senza Erry, non farei questo lavoro - ammette candidamente Sydney Sibilia, 41 anni, regista salernitano della trilogia cult di “Smetto quando voglio” ma anche de “L’isola delle rose” - Prima dei film, arrivano le canzoni».


Anche lei comprava le compilation targate “Mixed by Erry”?
«Nel mio quartiere, Pastena, non c’era il negozio di dischi. La musica si comprava sulle bancarelle. Ho un mobile pieno di queste audiocassette con colonne sonore di film, U2, Jovanotti, 883».


Com’erano fatte?
«Un disco sul lato A, poi una playlist affine sul lato B. C’era pure la voice di Erry, lui voleva fare il Dj».


Ma i fratelli Frattasio sapevano che era tutto illegale...
«Il termine “pirateria” è stato coniato per Erry e i suoi fratelli, così come le leggi che poi li hanno condannati, inasprite proprio per affrontare quel contesto».


Quando si è convinto a fare il film?
«Loro hanno “industrializzato” il sistema di copiare la musica, tutti a quei tempi utilizzavano “REC” e “PLAY” con i loro supporti per avere musica da ascoltare. Solo che Erry arrivò a sfornare 80mila audiocassette al giorno. Una storia straordinaria. La verità è che la musica non la puoi fermare».


L’hanno accusata di esaltare la pirateria.
«Si vede che è destino sollevare polemiche...

sono un amante delle “zone grigie”. No, non è così: nel film ci sono espedienti comici ma non mitizzo chi fa pirateria e “Mixed by Erry” non è neppure una pellicola generazionale. Ho sbobinato la loro vita riportando fedelmente, ad esempio, le parole della sentenza di condanna».


Com’è stato spiegare ai giovani di oggi che la musica, un tempo, aveva una dimensione “fisica”?
«Non facile. Oggi la pirateria si concentra più sullo streaming».


Forse perché è anche cambiata la musica?
«Dico che un tempo c’era solo più ottimismo ma dovevi avere una major. Oggi c’è molta più libertà di produrre e farsi ascoltare. Solo che è difficilissimo emergere, le piattaforme digitali offrono 100mila canzoni al giorno».


I dischi in vinile però sono tornati...
«Torneranno anche le audiocassette».


Ma Erry chi è?
«Il più grande Dj che abbia mai incontrato».

La storia

 

L'arte di arrangiarsi, il sogno di fare il dj, il talento, la creatività: è la storia di "Mixed by Erry", vicenda vera della Napoli anni 80 al centro del film di Sydney Sibilia, il regista di "Smetto quando voglio". "Mixed by Erry", in sala con 01 Distribution, racconta l'ascesa di Erry, che iniziò compilando musicassette nel retrobottega di un negozio fino a creare una vera impresa, tutta basata sui mixtape. Soldi a palate e poi il tonfo, l'arresto per l'illegalità del business. Nel film brilla la ricostruzione della Forcella dell'epoca, con tutti i dettagli vintage della Napoli di Maradona. I tre giovani protagonisti - D'Oriano, Giuseppe Arena, Emanuele Palumbo - sono tutti al primo film, con loro Francesco Di Leva e Fabrizio Gifuni. Oggi il vero Enrico, classe 1972, si è rifatto una vita: non fa il dj, ma ha una piccola azienda di scatole.


Ultimo aggiornamento: Sabato 25 Marzo 2023, 13:47
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