Smetto quando voglio, dalla Sapienza al Casilino tutte le location del film cult ambientato a Roma

Smetto quando voglio, dalla Sapienza al Casilino tutte le location romane del film cult

di Michela Poi
Più che un film, una rivelazione. Smetto Quando Voglio (2014), opera prima di Sydney Sibilia, è un perfetto mix di più generi cinematografici: dal drug all'action movie fino alla commedia all'italiana. L'idea nasce nel 2010. Sibilia si alza una mattina, sfoglia un giornale e ha una folgorazione. «Quei Netturbini con la laurea da 110 e lode» è il titolo dell'articolo da cui ha inizio tutto. Il pezzo - pubblicato su Leggo - racconta la storia vera di due ragazzi romani ultra laureati che sono costretti a lavorare come spazzini. Ma che durante le pause pranzo non rinunciano a discutere di filosofia. È così che prendono vita i personaggi di Giorgio e Mattia, i due benzinai- linguisti che tra loro parlano in latino antico e sanscrito. Menti brillanti costrette ai margini della società. Una fotografia perfetta e spietata dell'Italia, dove i giovani studiano fino a 30 anni per poi ritrovarsi a lavorare in pizzeria. Da qui nasce l'illuminazione di Sibilia: trasformare un gruppo di super nerd in una banda di super criminali. Esperimento riuscito. David di Donatello per il miglior film. Nastro d'Argento per la miglior commedia.


L'UNIVERSITÀ
«Sono accusato di spaccio di stupefacenti, sequestro di persona e tentato omicidio» Pietro (Edoardo Leo) è un ricercatore universitario, ma è stato licenziato a causa mancanza di fondi. Per salvarsi dalla disoccupazione ha un'idea: dare vita a una nuova, potentissima, droga. Così le aule de La Sapienza si trasformano di notte in un laboratorio alla Breaking Bad. 


IL CIRCO
«Come te lo devo dire? Non si possono contare le carte a poker!» Bartolomeo (Libero De Rienzo) è un economista che cerca di applicare al poker le sue abilità nel calcolo matematico. È fidanzato con Nenia, una ragazza di etnia sinti che vive in un accampamento circense, alla quale chiede continuamente soldi per campare. L'insediamento esiste davvero ed è in via della Cogna 36 ad Aprilia. 



LA FARMACIA
«Ma che vogliamo rapinare davvero una farmacia?!» Via XI Aprile, zona piazza Bologna. La banda di super menti deve fabbricare in poche ore 10 kg di droga per il boss Murena. Ma non ha più eugenolo, la sostanza chiave per produrla. È una delle scene più esilaranti del film: i cinque banditi entrano in farmacia imbracciando dei fucili. Ma il colpo fallisce. «A professò!». Il farmacista riconosce il professor Pietro Zinni, con cui aveva sostenuto un esame poco tempo prima. 




LA COMUNITÀ
«Che mi mette in dubbio mesi e mesi di attività criminale?»
Alberto (Stefano Fresi) è caduto nel vortice della droga. A forza di testarla ci è finito dentro con tutte le scarpe. Entra in comunità di recupero, dove a seguirlo c'è Giulia, fidanzata di Pietro. Siamo alla facoltà teologica San Bonaventura in Via del Serafico 1.


LO SFASCIACARROZZE
«Dulcis in fundo: il capolavoro. La prima pagina di Leggo, con l'editoriale di Fabbroni» L'antropologo Andrea (Pietro Sermonti) non è stato assunto come operaio in uno sfasciacarrozze, perché troppo qualificato. Così, dopo aver ampliato il suo cv criminale, ci torna. E mostra al datore le prime pagine dei giornali, tra cui anche quella di Leggo. Siamo in via Palmiro Togliatti 453/B. 


 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 31 Ottobre 2019, 13:10
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