Samara Weaving nella commedia Finché morte non ci separi: «La mia sposina lottatrice vi farà tremare»
di Michela Greco
Cosa l’ha attirata del ruolo di Grace?
«Mi piacciono molto le commedie horror e trovo che Finché morte non ci separi abbia una grande storia. Ci sono momenti in cui si ha paura ma è anche divertente, e c’è una forte componente psicologica. Sono interessanti le domande al centro del film: “Quanto conosci veramente qualcuno? Sotto pressione, che scelte fai?”».
Grace è una ragazza tosta. Quali sono state le difficoltà nell’interpretarla?
«Le scene d’azione hanno richiesto grande energia. Ci sono molte corse e combattimenti, il tutto con addosso un abito da sposa sgualcito e a temperature sotto zero. La cosa più difficile per me, però, è stata recitare con il cast e la troupe che non smettevano di ridere durante le scene di paura: abbiamo vissuto in una specie di isteria durante tutte le riprese».
Perché secondo lei le persone amano così tanto spaventarsi al cinema?
«Credo che abbia a che vedere col fatto che con l’horror diventi quasi protagonista del film, vieni trasportato in un altro mondo. A me piacciono soprattutto i film paurosi che hanno anche elementi di commedia, in cui hai scariche di adrenalina e spaventi che ti fanno saltare sulla poltrona, ma anche momenti di sollievo e ilarità. Succede anche in un dramma come Tre manifesti a Ebbing, Missouri: ci sono scene in cui stai per piangere, ma un attimo dopo ti ritrovi a ridere».
Quali sono gli horror che ama di più?
«Quelli degli anni 80, come la serie di Nightmare, ne ho visti tantissimi insieme al mio fidanzato».
Come è stato lavorare con Andie MacDowell?
«È fantastica! La sua Becky è cattiva, ma in modo delicato. Nel film è istericamente divertente».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 28 Ottobre 2019, 08:09
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