Roma, Tom Hanks alla Festa del Cinema: “Trump? No, grazie. Adoro Benigni”

Roma, Tom Hanks alla Festa del Cinema: “Trump? No, grazie. Adoro Benigni”

di Michela Greco
«Ogni 4 anni negli Usa arriva il circo e decidiamo chi sarà il presidente. Il futuro è incerto. Non abbiamo mai avuto prima un candidato così autoreferenziale e pieno di idee assurde come Trump, uno che spera di restare al potere alimentando l'ignoranza, e non lo avremo neppure stavolta».

Primo tra gli ospiti di Antonio Monda alla undicesima Festa del Cinema di Roma, Tom Hanks non si esime dal commentare le prossime presidenziali, così come tutti gli americani famosi fanno in questo periodo. Ma l'attore, colto nel pieno della promozione di Inferno di Ron Howard (in sala da ieri), ha sfilato sul red carpet dell'Auditorium Parco della Musica per ricevere il premio alla carriera e ripercorrere la sua lunga storia cinematografica in occasione della retrospettiva che gli è dedicata. «Non ho mai rimpianto di aver rifiutato un'offerta - ha raccontato - perché prendo le decisioni d'istinto e l'istinto raramente sbaglia. In generale è più facile dire di sì perché ti pagano, baci una bella ragazza, fai il duro, giri a Dubai o vai a Roma e sei il più fico della città. A volte però ci sono aspetti che non ti interessano, ruoli che non ti scatenano la passione assoluta, che è fondamentale nel nostro lavoro».

Vincitore di due premi Oscar consecutivi - con Philadelphia nel 1993 e con Forrest Gump nel 1994 - Hanks ha nel suo curriculum film memorabili di alcuni dei più rilevanti registi americani, tra cui Robert Zemeckis, Steven Spielberg e Sam Mendes. «Non rifletto molto sui film che ho fatto - ha commentato - perché la verità è che non cambiano. Splash, per esempio, è sempre identico e se lo rivedo penso solo che è passato tempo e sono invecchiato. Mi sento l'attore più fortunato del mondo e credo che il metro migliore per misurare il successo di un attore sia la longevità artistica».

Poco interessato ai ruoli da cattivo - «spesso gli antagonisti sono più archetipi che persone vere» - l'attore dal volto rassicurante e il talento solido ha raccontato ridendo che i suoi nipoti «non hanno idea di cosa faccia il nonno, non gliene importa nulla, riconoscono solo la mia voce in Toy Story» e ha parlato del suo lavoro sul set con Clint Eastwood, con cui ha girato l'atteso Sully: «Lo ammiro, ha fatto alcuni dei film più sofisticati mai visti. Quando lavori con Clint capisci che recitare significa comportarsi bene e rispettare la verità di ciò che fai». Infine, una parola su Roberto Benigni, che sarà presto protagonista di un incontro analogo alla Festa del Cinema: «Lo adoro, insieme saremmo fortissimi».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 14 Ottobre 2016, 08:43