'Qualcosa di nuovo', Cortellesi e Ramazzotti sono
due 40enni che maturano grazie ad un 19enne

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di Michela Greco
Una ipercontrollata, seria e rassegnata alla solitudine; l’altra molto sciolta, e così disinibita da passare da un letto all’altro in allegria.

In Qualcosa di nuovo di Cristina Comencini, Lucia/- Paola Cortellesi e Maria/- Micaela Ramazzotti sono due quarantenni tanto diverse quanto amiche, che cercano di «correggere» a vicenda i loro eccessi ma che, alla fine, prenderanno «una vacanza da loro stesse» solo grazie all’incontro con un intraprendente diciannovenne (Eduardo Valdarnini). Un ragazzo giovane ma “saggio”, la cui teoria è che «le donne passano la prima parte della loro vita a costruire e la seconda a smontare tutto». E allora tanto vale prenderle nella fase intermedia.

«Amo molto l’apertura di questo ragazzo - dice Comencini, che ha scritto il film con Paola Cortellesi e Giulia Calenda a partire dalla sua pièce teatrale La scena - mi piace il suo disordine e che non abbia idee preconcette. Mi piace anche quando si arrabbia e assume la sua virilità».

Il titolo del film - che sarà in sala dal 13 ottobre e ha Harold e Maude come opera ispiratrice per quel che riguarda le relazioni tra generazioni diverse - avrebbe dovuto essere Principianti assoluti. «Non è un caso se c’è la canzone di David Bowie Absolute Beginners a commento di una scena - aggiunge la regista - questa è una commedia di tre immaturi: sono così le due quarantenni e il ragazzo di venti, e in questo senso sono sullo stesso piano». «Cristina mi ha scelto perché ero anziana già a 12 anni - scherza Cortellesi - noi attori la parte immatura ce la giochiamo nel mestiere».

L’attrice, in Qualcosa di nuovo, mostra anche il suo gran talento vocale visto che interpreta il personaggio di una cantante jazz, e si rivela in panni per lei inconsueti: «Ho avuto tantissimi imbarazzi nelle scene di sesso - confessa - ma sono durati poco grazie a Cristina, che si è addirittura infilata nel letto con me pur di mettermi a mio agio. Nonostante il mio passato di bomba sexy - ironizza - avevo una certa durezza e poca abitudine a quel tipo di scene». La sua collega Ramazzotti, invece, ha vissuto il film «come un antidepressivo naturale, è stato esilarante girarlo. Però voglio dire una cosa: non vorrei più sentir parlare di cinema al femminile. Già soltanto la definizione mette noi donne su un piano subalterno, di sudditanza».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Ottobre 2016, 08:59
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