CineVillage Talenti, Garrone racconta la favola di Collodi. "Ho scritto a 6 anni il mio primo Pinocchio, avevo paura del giudizio dei bambini"

Video

di Paolo Travisi
Carlo Verdone, Gabriele Muccino ed ora Matteo Garrone. Un altro ospite eccellente al CineVillage Parco Talenti, il regista di Pinocchio, che ha conquistato 4 David di Donatello e 6 Nastri d'Argento, tra cui miglior regia e miglior attore non protagonista, per Roberto Benigni.

In Pinocchio, la favola universale scritta da Carlo Collodi, raccontata in tante versioni sia al cinema che in molti cartoni animati, Garrone ha cercato di essere fedele al testo originario, alternando leggerezza e momenti più intensi. Oltre a Benigni, il cast è formato dal giovanissimo Paolo Ielapi, nella parte del burattino, Gigi Proietti, Rocco Papaleo e Massimo Ceccherini che ha collaborato anche alla sceneggiatura.

Garrone, il regista che fu premiato a Cannes per il film Gomorra, è stato accolto da lunghi applausi all'arena estiva che fino al 30 settembre offrirà una ricca programmazione di film ed incontri con autori ed attori. "Ho uno storyboard di Pinocchio che ho fatto a 6 anni e l’ho messo sulla mia scrivania. Sono più di 40 anni che scrivo la storia di Pinocchio, mi accompagna da tutta la vita, sono cresciuto col bellissimo Pinocchio di Comencini, e probabilmente c’è un po' di Pinocchio in ogni mio film" ha raccontato Garrone alla platea di spettatori al CineVillage Talenti. Poi ho riletto l’originale di Collodi ed ho capito di volermi misurare con una storia che tutti pensano di conoscere, con la voglia di sorprendere lo spettatore, di fargli conoscere personaggi meno popolari. E per il mio film sono partito proprio dall'idea figurativa dei disegni di Mazzanti, l’unico disegnatore che lavorava al fianco di Collodi mentre lui scriveva. E’ un Pinocchio che cerca di andare alle origini del testo" .



"Per la Disney la versione cartoon fu un fallimento, perché tentò di addolcire la storia, mentre invece è una favola dai toni scuri che mette in guardia i più piccoli dai pericoli della realtà. Uno dei protagonisti della vicenda è la realtà contadina, la povertà di quegli anni che rischia di diventare di attualità" sottolinea Garrone, che ha parlato della scelta di Roberto Benigni, cresciuto proprio in una famiglia contadina "vivevano in sei in una stanza" ha detto Garrone, parlando col moderatore Franco Montini.

"E nei confronti dei bambini c'è stata tanta attenzione," ha precisato Garrone, "è una storia per loro ma anche per i grandi". Encomi per il piccolo protagonista Federico Ielapi "ogni mattina doveva sottoporsi a ore di trucco, ha avuto una disciplina incredibile. E' stato l'esatto contrario di Pinocchio, ha avuto una grande forza di volontà di superare tre mesi difficili di produzione. Avevo paura di portarlo sul grande schermo, quando lo mostrai la prima volta ad una platea di bambini in totale silenzio, lì ho avuto la sensazione che potesse piacere anche ai bambini" ha concluso il regista, salutando il pubblico dell'arena.
Ultimo aggiornamento: Domenica 2 Agosto 2020, 09:52
© RIPRODUZIONE RISERVATA