Maradona da Oscar: Sorrentino torna a girare a Napoli dopo 20 anni per raccontare El Pibe de Oro

Maradona da Oscar: Sorrentino torna a girare a Napoli dopo 20 anni per raccontare El Pibe de Oro: «L'emozione di raccontare Dieguito»

di Emiliana Costa
Più che un film, un atto di fede. A vent’anni dal primo lungometraggio, Paolo Sorrentino torna a girare nella sua Napoli per raccontare gli anni mitici di Diego Armando Maradona, suo idolo fin da ragazzo. È stata la mano di Dio – questo il titolo della nuova opera firmata dal regista premio Oscar e prodotta da Netflix – sarà una pellicola diversa dalle altre, proprio perché Sorrentino è un tifoso sfegatato del Napoli e ha un legame molto particolare con il Pibe de oro.

Basti pensare che ricevendo la statuetta per La Grande Bellezza, l’artista campano ha ringraziato (familiari a parte) Fellini, i Talking Heads, Scorsese e Maradona.
Insomma per Sorrentino, che lo scorso 31 maggio ha compiuto 50 anni, il momento dei bilanci coincide con la nostalgia di casa e degli affetti stabili. Prima di tutto, c’è il ritorno a Napoli a vent’anni esatti dall’uscita del film L’uomo in più con Toni Servillo (che diventerà il suo attore-simbolo). È quella pellicola a catapultarlo da esordiente alla Mostra del Cinema di Venezia alla carriera internazionale. 

Poi c’è il filo rosso che da sempre lo lega a Maradona. In un’intervista, tempo fa, Sorrentino ha raccontato che il campione argentino gli ha salvato la vita. A 16 anni doveva andare a vedere Empoli-Napoli, per questo aveva ottenuto il permesso di non seguire i suoi in montagna, morti quella notte nel sonno per una fuga di gas.
Imminente, dunque, l’apertura del set nel capoluogo partenopeo dove è nato, quartiere Arenella.

“Sono emozionato – spiega Sorrentino – all’idea di tornare a girare a Napoli. È stata la mano di Dio è, per la prima volta nella mia carriera, un film intimo e personale, un romanzo di formazione allegro e doloroso”. Parla di “una storia scritta splendidamente con il suo stile inconfondibile”, il capo dei film di Netflix Scott Stuber
Quanto al titolo “È stata la mano di Dio” fu la giustificazione passata alla storia che lo stesso campione argentino diede segnando di mano, quindi irregolarmente, all’Inghilterra nei quarti di finale di Messico ‘86. La stessa partita in cui Maradona segnò il gol del secolo scartando tutti gli avversari. Quell’anno l’Argentina vinse il Mondiale. Il resto è storia.

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Luglio 2020, 08:39
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