Paola Cortellesi super agente segreto in Ma cosa ci dice il cervello. "Salto e corro come Tom Cruise, se ne farà una ragione"

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di Paola Cortellesi
Paola Cortellesi è la più amata dagli italiani. Gli italiani che vanno al cinema, perché i suoi ultimi due film, Come un gatto in tangenziale e La befana vien di notte sono i due film italiani più visti nelle ultime due stagioni cinematografiche. L’attrice romana, tenta il tris, diretta di nuovo dal marito Riccardo Milani in Ma cosa ci dice il cervello, (dal 18 aprile al cinema), commedia in cui l’azione è protagonista quanto l’ironia.


Viene quasi naturale accostare il personaggio di Cortellesi alla fisicità di Jason Bourne o Tom Cruise in Mission impossible, perché il suo personaggio se appare come una noiosa impiegata ministeriale dalla vita piatta, in realtà è un agente operativo dei servizi segreti che passa dalla missione a Marrakech alla scuola di danza della figlia nella stessa giornata. A risentirne però è la vita privata. Separata dal marito, ufficiale pilota, interpretato da Giampaolo Morelli, criticata dalla figlia che la considera una mamma sbadata ed assente e dalla mamma, Carla Signoris, attivissima tra fitness e balli di gruppo.




Tutto è destinato a cambiare quando incontra 4 amici del liceo, Claudia Pandolfi, hostess di volo, Vinicio Marchioni, allenatore di calcio, Lucia Mascino medico dell’Asl e Stefano Fresi, insegnante di scuola. Ognuno con gli stessi ideali di un tempo, ma diverso, con sogni sbiaditi ed ambizioni professionali frustrate da una coralità di altri personaggi, Ricky Memphis, Alessandro Roia, Paola Minaccioni, cafoni, arroganti, presuntuosi di varia natura. Frustrazioni generate dalla maleducazione generalizzata, la mancanza di rispetto verso persone e regole.

Insomma la fotografia di un momento del nostro paese, dove “tutti sanno tutto di tutto” dice il personaggio di Cortellesi in una sequenza del film. “La maleducazione non risparmia nessuno, non ha ceto sociale e non riguarda nessuno in particolare, ma tutti. Volevamo raccontare quel che ci dice la cronaca. Il mestiere dell’insegnante, dei medici oggi viene scavalcato, addirittura vessato e non sappiamo se siamo vittime o carnefici, perché è accaduto a tutti di non rispettare alcune regole” dice Paola Cortellesi alla conferenza stampa di presentazione. “Quando abbiamo iniziato a scrivere la storia e durante la scrittura c’erano degli episodi quotidiani che si allacciavano alla nostra storia. Forse abbiamo inventato poco, ma messo quello che accadeva intorno a noi. In questo momento c’è poco da ridere sull’abitudine all’aggressività, sul mancato rispetto delle competenze e delle regole” aggiunge il regista Milani, che ha scritto il film anche insieme a Paola Cortellesi.

“La maleducazione è imperante” scherza Stefano Fresi costretto ad abbandonare la sala per prendere un treno “io una volta ho visto un attore lasciare la conferenza stampa all’inizio, è una cosa vergognosa. Questo è il mio regalo di compleanno Riccardo Milani, scusate ma sono ignorante veramente”.

Cortellesi, in merito alla scrittura della storia, ha fatto riferimento alle esperienze di donne che realmente lavorano in totale anonimato nei servizi segreti per difendere il paese. “Ci hanno raccontato le difficoltà di una mamma, che rischia di essere non stimata dai propri figli per il mestiere che fa, perché non riceve la pacca sulle spalle, la gloria. A noi piaceva parlare della convivenza civile”. Il racconto del film è un atto di amore verso un paese, l’Italia, che secondo Milani sta perdendo qualcosa. “E’ vero che ignoranza, maleducazione, mancanza rispetto, non sono i problemi più importanti di questo paese, ma noi vogliamo raccontare l’affetto verso questo paese, che ha una ferita grande, ha perso lo spirito di convivenza”.

Tutta la coralità di attori che ha preso parte al progetto condivide il messaggio del film, ma è la freschezza di un giovane attore, Emanuele Armani, che interpreta uno studente che bullizza il prof e mette il video in rete, a risvegliare qualche ulteriore riflessione sui temi del film. “Tra pochi mesi devo fare la maturità e non sempre ti trovi davanti il prof pronto ad aiutarti che magari capisce il tuo disagio, ma il mio personaggio in particolare mostra che non c’è differenza tra ricchi e poveri, l’ignoranza porta questi disagi ad ogni livello sociale”.

Paola Cortellesi, che da un punto di vista professionale sta vivendo un momento molto positivo e che in futuro sta pensando di debuttare alla regia (“sono una donna e penso molto prima di prendere una decisione”) non crede che i risultati dei film precedenti possano essere un punto d’arrivo perché “se si pensa agli incassi, non ti muovi bene, può tagliarti le gambe. Invece spero che tante persone si ritrovino nei personaggi, perché la commedia parte sempre dalle cose sgradevoli. Quello che non ci piace è parlare del cattivismo assoluto, come opposizione al buonismo, ma volevamo inserire un riscatto, che non è un lieto fine, ma può far molto bene alle persone”.

Un ultimo pensiero per Tom Cruise, star del cinema d’azione. “In scena interpreto 15 personaggi grazie ai costumi, trucco e parrucco, mi sono allenata due mesi per fare le acrobazie, salti e caprioli e questa preparazione mi è piaciuta molto. Diciamo che Tom Cruise se ne farà una ragione, ho chiesto al capo degli stunt, che faccio scoatto come lui?”
Ultimo aggiornamento: Giovedì 18 Aprile 2019, 23:02
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