Padri e figlie, Russell Crowe straordinario
protagonista del nuovo film di Muccino

Padri e figlie, Russell Crowe straordinario ​protagonista del nuovo film di Muccino

di Michela Greco
ROMA - «Questo è il mio film più completo sulla vita, sulla paura di amare, sulla caducità delle cose e sul fatto che è la nostra infanzia a determinare chi siamo». È con queste parole che Gabriele Muccino ha presentato ieri a Roma Padri e figlie, il suo quarto film americano (in sala dal 1° ottobre) e, tangibilmente, uno dei suoi lavori più sentiti.





Nettamente più riuscito del precedente Quello che so sull'amore, questo toccante racconto degli "affari di famiglia" di un premio Pulitzer tormentato dal senso di colpa per la morte della moglie e dalla difficoltà di crescere da solo l'adorata figlia Katie è affidato a un cast straordinario composto da Russell Crowe (nei panni del protagonista), Amanda Seyfried (la figlia da grande), Aaron Paul, Diane Kruger, Jane Fonda e le strepitose piccole attrici Kylie Rogers (la figlia da piccola) e Quvenzhané Wallis.



La storia d'amore tra lo scrittore e la sua piccola biondina si sviluppa con continui balzi in avanti e indietro nel tempo tra il 1989 - anno in cui i due devono affrontare il lutto, i 7 mesi di ospedale psichiatrico di lui e il tentativo degli zii di sottrargli la bimba adottandola – e il presente, quando Katie è diventata un'assistente sociale votata a salvare una ragazzina ma incapace di relazionarsi agli uomini.

«Sono un regista popolare – ha spiegato Muccino – amo far commuovere il mio pubblico e come molti colleghi faccio film per venire a capo di miei nodi irrisolti».



Non è un caso, quindi, se Muccino ha dedicato il film ai suoi figli, e se tra i dialoghi risuona un «Dio solo sa perché ha creato gli scarafaggi e i critici», che sembra quasi una vendetta per le cattive recensioni del passato. «Non ho scritto io quella battuta ma conosco bene il percorso del mio personaggio come artista – ha spiegato – cioè come qualcuno che decide di mettersi a nudo sulla pubblica piazza, esponendosi alla sassaiola o, al contrario, ai petali di rosa». Nella sua "ricerca della paternità", lo scrittore a cui Crowe presta il fisico massiccio fa i conti anche con le crisi epilettiche e con la spietatezza del sistema americano, gli «Stati Uniti del Denaro».



«Negli Usa il denaro governa la vita degli individui, tutti schiacciati da una forte pressione psicologica, sempre licenziabili e con qualcuno pronto a prendere il loro posto. È un paese in preda alle nevrosi e agli psicofarmaci». Sarà anche per questo che con il suo lavoro successivo, L'amore addosso, Muccino ha fatto un piccolo passo indietro girandolo a metà tra Italia e America, in attesa di dedicarsi all'adattamento di Paura di volare, il romanzo erotico cult di Erica Jong.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Settembre 2015, 12:03
© RIPRODUZIONE RISERVATA