'Octave', il cinema dell'Europa dell'Est rinasce
a Bucarest: sul set anche Blasco Giurato -Foto

'Octave', il cinema dell'Europa dell'Est rinasce a Bucarest: sul set anche Blasco Giurato

di Alessandra De Tommasi
BUCAREST - La rinascita del cinema dell’est Europa passa anche attraverso talenti italiani. A Bucarest ce lo ha spiegato Blasco Giurato, direttore della fotografia di cult come Nuovo Cinema Paradiso (di Giuseppe Tornatore) sul set di Octave. Leggo è stato sul set del film nella capitale della Romania: girato interamente in pellicola, segna il debutto alla regia di Serge Ioan Celebidachi che ne ha curato anche la sceneggiatura con James Olivier. Vanta le musiche dell’acclamato compositore Vladimir Cosma ed è stato prodotto da Adela Vrinceanu Celebidachi per Oblique Media Film.
 


LA STORIA
Il protagonista, che dà il nome alla pellicola, è un taciturno ottantenne interpretato da Marcel Iures, icona della cinematografia rumena, con all’attivo ruoli in produzioni hollywoodiane del calibro di Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo e Mission: Impossible. La sua è la storia di un uomo che torna nella casa dov’è cresciuto a distanza di molti anni e dopo il crollo del comunismo, così fa i conti con i ricordi dell’infanzia per affrontare con maggiore consapevolezza il presente. Quell’abitazione gli ha regalato momenti di rara spensieratezza, circondato dalla famiglia, dagli amici e dal primo amore Ana, eppure è legata all’evento più traumatico della sua intera esistenza, la perdita della madre in circostanze ancora inspiegabili. L’ultimo momento vissuto nella cittadina d’origine è stato sulla banchina di un treno che nel 1941 lo ha portato ad arruolarsi nell’esercito per combattere la Seconda Guerra Mondiale. Il ritorno al luogo della giovinezza rappresenta un viaggio metaforico all’interno di se stesso, che accompagna la riscoperta di odori, sapori ed emozioni ormai dimenticati a lungo. Grazie ad un incontro inaspettato tutto cambia per sempre.

 



UNA FOTOGRAFIA SPECIALE
Il film d’autore, definito come un “inno alla vita”, è un affresco di un’intera nazione vista attraverso lo scorrere del tempo durante gli anni più delicati e cruciali della propria storia. Il respiro internazionale delle forze creative coinvolte gli conferisce invece una spinta unica rispetto al resto della cinematografia locale e questo potrebbe essere uno dei motivi-chiave per coinvolgere un pubblico internazionale. “Volevo finire così la carriera, lasciando questo film come testamento – dice Giurato – invece Octave è stato un miracolo. Parla di diritti umani calpestati con rara maestria e mi ha dato nuova linfa, regalandomi la speranza che un cinema diverso è ancora possibile. Mi sembra di essere tornato tra i grandi con cui ho lavorato in passato”.

UN DREAM TEAM ALL’AZIONE
Durante la visita sul set, tra un ciak e l’altro, il regista, figlio del celebre direttore d’orchestra Sergiu Celebidachi, ha raccontato la nascita del soggetto: “Sono nato quando mio padre aveva superato i 50 anni – spiega – e mi è familiare il tema dell’invecchiare, quello scorrere inesorabile del tempo nelle nostre esistenze. Lo scenario di questo racconto però esula dal clichè di un paese depresso e fatiscente dopo il regime comunista. Il mio intento è mostrare un’altra faccia di Bucarest, attraverso una delle epoche di maggior splendore, negli Anni Venti”. “Credo sia l’inizio di una nuova era per il nostro cinema– gli fa eco Iures – attraverso la storia di un ritorno alla vita, dalla valenza universale. Non leggevo una sceneggiatura tanto d’impatto da oltre 35 anni e nel frattempo ho detto no a due film americani. È una sfida e sono felice di accoglierla”. “Questo script ha di speciale – conclude la produttrice – la forza di un racconto che ti fa guardare dentro di te anche a costo di ferirti. Quando il film finisce ti rendi conto di aver perso nella vita la bellezza che ti è passata accanto e di cui non ti sei accorto”. Dolore sì, ma anche speranza: la pellicola miscela magicamente tutti gli stati d’animo della natura umana segnando una pietra miliare, e non solo a Bucarest.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Aprile 2016, 13:38
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